Questione di centimetri e il calcinaccio-bomba, staccatosi dal cornicione di un palazzo di sei piani, l’avrebbe colpita in pieno alla testa con immaginabili conseguenze devastanti. Fortunatamente non è in pericolo di vita. Ma le ferite riportate alla schiena e ad una spalla sono gravi. Lei ha 58 anni, si chiama Maria, è di origini dominicane, risiede nel quartiere Umbertino e lavora come badante in città.
Il dramma si è consumato in via XXIV maggio, nel giorno di Pasqua, poco prima delle 20.
Maria era seduta sulla panchina di cemento attigua alla fermata del bus nei pressi del numero civico 82, tra via San Cipriano e via Dalmazia. Nessuno al suo fianco, poca gente in giro. Una sfortuna sconcertante.
Il blocco di cemento (evidentemente pericolante) si è staccato dall’altezza di 25 metri; una discesa a bomba, un impatto violento. Tanta la forza di caduta che ha schiantato la panchina. Forse Maria al momento di udire il suono sinistro del distacco del calcinaccio si è mossa, si è sporta in avanti. Se lo ha fatto, si deve a quello la sua salvezza. In ogni caso il blocco di calcinaccio è piombato sulla schiena e sulla spalla, risparmiando la testa.
Immediato l’allarme lanciato al 112 da un passante. Il timore di nuovi distacchi ha tenuto alla larga i primi osservatori, in uno scenario da bombardamento. Ma c’è voluto poco perché in via 24 maggio si materializzasse il team medico-infermieristico del 118. Lo slancio dei soccorsi ha prevalso sulle premure dal rischio caduta di quel che restava del cornicione pericolante. Sul posto anche i carabinieri della Stazione di Mazzetta e un’autoscala dei Vigili del fuoco. Il traffico è stato deviato.
L’infortunata gridava dal dolore ma era cosciente. Imbarcata su un’ambulanza, è stata trasferita nella shock room dell’ospedale Sant’Andrea. Lì, stabilizzata, è stata sottoposta ai primi accertamenti. Sono subito emerse brutte fratture alle vertebre. E’ stata ricoverata in Medicina di urgenza, con la prognosi riservata. I Vigili del Fuoco hanno provveduto - lavorando al buio con la luce delle cellule fotoelettriche - alla messa in sicurezza del cornicione.
Al via l’inchiesta dei Carabinieri per capire se il crollo del cornicione sia da mettere in relazione con eventuali ’colpe’ da sottovalutazione del condominio; questo è comuque assicurato.
Corrado Ricci