Congedo mestruale, la politica si mobilita Depositata mozione in Consiglio regionale

Candia, della Lista Sansa, ha avuto un colloquio con la studentessa spezzina promotrice dell’iniziativa al liceo artistico Cardarelli

Congedo sì, congedo no: che ne pensa il mondo in rosa? Si è mossa la politica per prima: la consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa) ha avuto un confronto telefonico con Niamh Ross dell’Uds, fra le promotrici dell’iniziativa ad hoc nelle scuole spezzine, e ha depositato una mozione con cui "impegna la giunta a valutare l’opportunità di avviare un dialogo con il direttore dell’ufficio scolastico regionale affinché sia inserito il congedo mestruale nei regolamenti d’istituto delle scuole secondarie di secondo grado; a sollecitare, nelle sedi istituzionali opportune, l’avvio di un iter legislativo volto alla previsione del congedo mestruale per le lavoratrici".

Favorevoli e contrarie, nello studio e nel lavoro. "In linea di principio – spiega Maria Torre, dirigente scolastica in pensione –, tutto ciò che contrasta la dispersione mi trova favorevole: per casi particolarmente dolorosi può essere uno strumento utile, ma non vorrei che diventasse un modo per sottolineare una presunta fragilità femminile: le donne nella realtà sono forti, spesso molto più degli uomini. Sento un leggero retrogusto maschilista". Un grosso contributo a portare il tema alla ribalta è arrivato dalle atlete, a partire da due nuotatrici, la Divina Pellegrini e Benedetta Pilato. Fa loro eco la capitana della Cestistica Spezzina Elisa Templari. "Questo argomento mi sta a cuore: c’è molta sottovalutazione, nonostante si tratti di un deficit ‘naturale’. Come atleta agonista mi ha portato molte volte a stare male, anche durante le partite e mi sono dovuta sottoporre a cure specifiche per migliorare il mio stato fisico. Nel nostro ambiente nessuno pensa a quanto possa influire sulla prestazione: abbiamo disagi fisici, psicologici, minor forza, siamo più a rischio infortunio" "La dismenorrea è una patologia e come tale va trattata in un paese civile che rispetta lo stato di salute delle persone". Con questa premessa dice la sua Lara Ghiglione, responsabile delle politiche di genere della Cgil nazionale. "C’è un dibattito aperto, anche alla luce dell’approvazione del congedo per le lavoratrici spagnole: bisogna prendere in considerazione che ci si possa astenere dall’attività scolastica e lavorativa quando questa cosa diventa debilitante. La questione da dirimere è culturale: chi si assenta per motivi di salute non deve esser discriminato; parlo anche di malattie invisibili come endometriosi e vulvodinia oggi riconosciute grazie alla battaglia delle donne".

Chiara Tenca