
Il racconto a base di malattia, bisogno di accertamenti sanitari, cure e soldi per fronteggiarle aveva toccato il cuore di un’anziana spezzina di 88 anni. Di fronte a quell’Sos disperato, raccolto sulla strada, aveva ceduto. Loro volevano soldi e lei si era perfino recata nella sua banca per effettuare un prelievo da 3.000 euro. Non solo, di fronte alle insistenze aveva prelevato in casa anche dei monili d’oro, tre orologi (due Rolex e un Philips). Solo dopo aveva scoperto che era stata vittima di una truffa e che la narrazione alla base dell’appello era una recita.
La vicenda risale al 21 agosto del 2018. Ieri è stata al centro dell’udienza preliminare svoltasi davanti al giudice Fabrizio Garofalo per effetto di tre richieste di rinvio a giudizio formalizzate dal pm Federica Mariucci che ha tirato le fila dell’indagine svolta dalla Polizia di Stato. Alla sbarra per truffa - con l’aggravante di averla perpretrata nei confronti di una donna facilmente suggestionabile per l’età – sonofiniti un finto malato, un finto avvocato che ha supportato il complice per renderlo credibile e il ’palo’ che, secondo l’accusa, aveva il compito di avvisare la coppia in caso di avvicinamento delle forze dell’ordine al momento dell’accompagnamento dell’anziana in banca, in via San Cipriano, e dell’attesa della sua uscita col gruzzolo.
Il primo e il secondo – Filippo Galletta di 78 anni e Francesco Ferrante di 52 anni, entrambi originari e residenti a Messina - di fronte all’impalcatura accusatoria, connessa ad un precedente a Pordenone, hanno preferito patteggiare la pena in continuazione con la pregressa condanna per la truffa-fotocopia per la quale erano stati arrestati in flagranza. Gli inquirenti erano arrivati a quella consumata alla Spezia grazie ai cellulari della coppia: l’indizio era dato dal ’transito’ dei cellulari in città il giorno della truffa all’anziana spezzina, il riscontro è arrivato dalle registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza. Pena finale: un anno e 4 mesi di reclusione e 800 euro di multa. Pena sospesa solo per il Galletta a condizione, però, che per due mesi svolga lavori di pubblica utilità, ancora da stabilire.
A giudizio è finito invece il terzo imputato, senza precedenti: Diego Inferrera, 70 anni, anche lui messinese.
Corrado Ricci