Erano gli inizi degli anni ‘90 quando ‘Quelli di via Milano 44’ decisero di dare vita al Comitato solidarietà immigrati per gestire un centro di accoglienza e per organizzare le tante iniziative, che fecero di Spezia una delle realtà più avanzate su quel terreno. Riuscirono, in anticipo sui tempi, a mettere assieme allo stesso tavolo, o meglio a fare rete come si direbbe oggi, associazioni, chiese, sindacati.
Così, anche grazie alle misure contemplate dalla allora neonata legge Martelli da una parte e all’iniziativa dell’assessore Mariangela Baiocchi del Comune della Spezia dall’altra, poterono prodigarsi per garantire ai primi immigrati che giungevano in città, disorientati e privi di qualunque appoggio, un punto di ospitalità e di primo aiuto. E dopo trent’anni ‘Quelli di via Milano 44’, nei giorni scorsi, hanno voluto ritrovarsi per rievocare insieme la loro singolare vicenda fatta di educazione alla multiculturalità, di impegno per una città aperta e solidale, di lotta per contrastare ogni forma di razzismo.
Si sono riuniti, prima accolti calorosamente dalla Moschea di via Mantegazza – dove hanno ritrovato alcuni degli ospiti di allora e dei loro figli – e poi al Circolo Arci del Canaletto dove è stata ricostruita coralmente quella storia così ricca di impegno civile. Una storia che ha lasciato un’impronta etica e valoriale profonda nella vita di ognuno dei protagonisti come nella vita della comunità cittadina della Spezia e non solo.