CARLO GALAZZO
Cronaca

Coi carrelli in strada. E bloccano il traffico "Li vedete? Sono vuoti come le nostre tasche"

Dieci ore ininterrotte di mobilitazione per ristoratori, baristi e gestori di palestre. Alle otto erano già in pista sulla Variante. Nessun rimbrotto dagli automobilisti ma ‘gomitate’ di solidarietà. Toti: "Non sconfiggeremo il virus con i tumulti di piazza"

I manifestanti

di Carlo Galazzo

Erano le 7,45 di ieri mattina quando sulla Variante Aurelia, al semaforo con via Di Ponte sono arrivati in massa, una trentina fra titolari di ristoranti e bar sarzanesi. Si sono piazzati al centro della strada spingendo carrelli di supermercato vuoti, a simboleggiare la loro impossibilità di fare acquisti. In quella zona trafficatissima si sono create lunghissime code, ma non ci sono stati suoni di clacson, gli automobilisti hanno compreso le ragioni della protesta. Anzi, alcuni conducenti di mezzi pesanti sono scesi e hanno salutato col gomito, come si fa in tempo di Covid, sostenendo di essere dalla parte dei manifestanti.

I primi a intervenire sono stati i carabinieri della compagnia di Sarzana che hanno agito con grande sensibilità, molto apprezzata dai manifestanti che li hanno voluti ringraziare: non hanno potuto fare a meno di identificarli anche se nei loro confronti non dovrebbero essere adottati provvedimenti. Poi sono arrivate le pattuglie del commissariato, quelle della digos e gli agenti della polizia municipale. Quindi il blocco seppur parzialmente è stato rimosso anche se la coda è durata per l’intera giornata fino alle 18, ossia fino a che la manifestazione non si è conclusa. Dopo l’intervento delle forze dell’ordine, per rallentare il traffico i manifestanti hanno deciso di utilizzare le strisce pedonali, facendo avanti e indietro.

Nel corso della giornata poi il gruppo di chi protestava si è ingrossato arrivando a una sessantina di elementi. Sono arrivati ristoratori da Lerici da Tellaro, ma anche responsabili locali delle palestre. Sul volto e soprattutto negli occhi dei partecipanti alla manifestazione c’era tanta amarezza, ma anche disperazione per vedere andare in fumo tanti sacrifici fatti. Avevano anche un grande struscione con scritto: "Partite Iva, ristoranti, bar palestre, artisti, agenti di commercio. Basta stare in silenzio". Tutto è nato – racconta Eros Sabella, titolare del bar Kulchur 21 – quando ci siamo trovati al supermercato, doveva essere il primo giorno di lavoro dopo la chiusura, si doveva andare a fare la spesa ma non avevamo più soldi. Per questo abbiamo deciso di dare un segnale forte. Fermare il traffico con i carrelli vuoti è stato un segnale importante per dimostrare con quale situazione ci tocchi fare i conti". E’ sempre stato in prima fila Eros, nel corso di questo terribile periodo e ricorda le "tante promesse fatte dai governi che non sono state mantenute": "Non ci vogliono ascoltare e tanti di noi sono costretti a chiudere, altri lo saranno". Parla di "momenti terribili" " Francesco Ricciardi, della Focacceria Francesco: "Siamo alla canna del gas. Siamo in 14 a lavorare nella Focacceria. Credo che per il momento, lasciando da parte le riaperture che ci auguriamo arrivino presto, sia necessario intervenire sui mutui contratti sia per investimenti nelle attività sia per le abitazioni private, bloccandoli fino al 31 dicembre. Sostegni immediati e non tarati sul 10% delle perdite. Inoltre interventi sulle spese fisse, vale a dire Imu, Tari, interessi, affitti. Siamo tutti in gravissima difficoltà". Riccardo Bugliani, che era col dipendente Artur Maia della Pizzeria Bugliani: "Non potete rendervi conto di come sia triste vedere i locali vuoti e i sostegni che non arrivano". Damiano Lavagetti del ristorante Il Panigo: "Siamo senza certezze. Non abbiamo una programmazioni per i mesi a venire e io ho tre dipendenti". Ha voluto essere presente anche la storica commerciante sarzanese Fiammetta Gemmi, titolare del Loggiato: "Ci siamo impegnati subito all’inizio della pandemia per adattare i nostri locali alle prescrizioni e ora siamo ancora chiusi. Sono sforzi enormi quelli che facciamo per continuare ad andare avanti". Deluso anche Massimo Floris, del ristorante Taverna Inferno: "Non abbiamo scelta, siamo alla canna del gas, cerchiamo di farci sentire" Liana Puzzangara del bar Black Star: "Non ho ricevuto nessun ristoro, non mi spetta niente e continuo a mettere sul piatto i miei risparmi, che stanno per finire". Maurizio Pino, del ristorante Il Galletto racconta: "Siamo hiusi da ottobre e, quel che è grave, non si vede via d’uscita. Continuiamo ad andare avanti al buio". Idem per Carlo Lorenzini e Piero Adorni del ristorante La Scaletta: "L’obiettivo è quello di avere la riapertura il prima possibile . E’ una situazione pietosa, non si può andare avanti cos. Noi ci siamo attenuti a tutte le regole, abbiamo fatto le spese necessarie ma continuiamo a restare chiusi".