
Si discute del ticket di ingresso alle Cinque Terre
Cinque Terre (La Spezia), 14 settembre 2023 – Due modi diversi di intendere il turismo, una divergenza che pare, per ora, inconciliabile. I sindaci delle Cinque terre si dividono ancora. Questa volta, a generare la spaccatura è l’introduzione a Venezia, a partire dal prossimo anno, di un ticket di ingresso alla città pari a cinque euro, e la possibilità di replicare questo modello anche alle Cinque terre. Un provvedimento adottato nell’ambito di un nuovo sistema di gestione dei flussi che punta a disincentivare il turismo mordi e fuggi, proprio come accade nei cinque borghi.
L’idea però spacca i sindaci. Favorevole, almeno in parte, è il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che però va oltre e rilancia l’idea di una gestione propria dei flussi qualora né Parco né Regione mettessero in campo misure per governare il turismo in questo lembo di territorio così delicato. Rispolverando, per esempio, l’ordinanza emessa nel 2019 – e poi annullata dal Tar – che provava a gestire i flussi puntando su esigenze di sicurezza e protezione civile.
Oggi, forte della consulenza commissionata nei mesi scorsi a un noto studio legale milanese, il sindaco è deciso a ripercorrere quella strada. "Il provvedimento varato a Venezia può essere un buon punto di partenza per gestire i gruppi di turisti e, più in generale, i flussi nei giorni da bollino nero. Serve tuttavia una gestione organica del fenomeno, e se le istituzioni non faranno nulla Riomaggiore è pronto ad andare da sola. Il parere legale che abbiamo chiesto nei mesi scorsi ci ha fornito strumenti giuridici utili per cercare di porre un freno. L’ordinanza di protezione civile è uno di questi: quattro anni fa il Tar non bocciò il provvedimento per le motivazioni addotte, ma per la mancata attivazione della procedura".
Una posizione, questa, che rischia di rimanere isolata. A Monterosso, il sindaco Emanuele Moggia è fortemente contrario al modello Venezia. "Non ne condivido i principi: la misura adottata non limiterà il numero degli accessi. Bisogna intervenire sulle cause: da una parte bisogna lavorare perché chi viene a visitare Venezia o le Cinque Terre sia preparato culturalmente. Dall’altra, dobbiamo scardinare l’attuale modello vizioso di domanda e offerta turistica: non è l’offerta che proponiamo a doversi adeguare alla domanda dei grandi numeri del mordi e fuggi – dice il sindaco – ma viceversa. Proponiamo un’offerta di qualità, che non sia solo un mero adeguarsi alla domanda bulimica da collezionismo da meta turistica ’instagrammabile’".
Analoga posizione è espressa dal sindaco di Vernazza, Francesco Villa, per il quale "Tassare il turista è deleterio. Sono contrario al modello avviato a Venezia. Nei nostri borghi già costa molto spostarsi in treno o in battello, così come costa mangiare in un ristorante: se aggiungiamo una tassa, il rischio è che poi non venga più nessuno" dice Villa.