VIMAL GABBIANI
Cronaca

Cinque Terre, nuove tariffe dei treni. La petizione ora vola: raccolte tremila firme, allo studio un ricorso

Moggia spinge per incardinare la battaglia legale di fronte al Tar. Ma Pecunia smorza i toni: "La priorità adesso è trattare con la Regione". E Villa è cauto: "Il confronto dovrebbe essere sul piano nazionale"

La spiaggia di Monterosso

La spiaggia di Monterosso

Monterosso (La Spezia), 12 gennaio 2024 – Sono pronti alla battaglia i sindaci della riviera, il braccio di ferro con la Regione e Trenitalia sull’aumento delle tariffe dei treni nelle Cinque Terre rischia di finire in tribunale. "La raccolta firme contro la delibera – sottolinea il sindaco di Monterosso Emanuele Moggia – ha superato le 3000 adesioni, un numero davvero ragguardevole. Il confronto con la giunta Toti invece purtroppo non sta producendo alcun risultato concreto. Come Comune stiamo seriamente valutando la possibilità di un ricorso al Tar".

Una decisione che alzerebbe il livello dello scontro, e che, come sempre accade quando a confliggere sono istituzioni dello Stato, fino all’ultimo si cercherà di evitare. "Quella del Tar deve essere l’ultima ratio – spiega la sindaca di Riomaggiore Federica Pecunia – la priorità in questo momento è andare a una trattativa con la Regione, anche perché i risultati di un eventuale ricorso si concretizzerebbero in un lasso di tempo molto lungo, setto o otto anni. Certo è che se la Regione dovesse chiudere completamente la porta ad ogni tentativo di mediazione non rimarrebbe altra strada da percorrere". Molto pragmatico il sindaco di Vernazza Francesco Villa, secondo cui "innescare una battaglia legale ha un senso solo se il livello a cui ci si muove è quello nazionale e non regionale. La mia proposta sarebbe piuttosto quella di un ricorso al Tar del Lazio, non quello ligure, con il Parco come capofila".

Se le strategie per opporsi al provvedimento hanno sfumature diverse, il dissenso ha un unico colore, e sarà il minimo comune denominatore di un’opposizione che in ogni caso avrà un seguito. Tra i sindaci il più agguerrito è senza dubbio il primo cittadino di Monterosso, che potrebbe fare il primo passo nella speranza di generare un effetto domino. "La decisione del rincaro dei treni è stata presa unilateralmente dalla Regione ed è immorale perché sottende un principio di selezione per censo del turista che vuole arrivare sul nostro territorio. È una questione di principio, sulla quale non si può transigere. Su questo punto non si può arretrare di un centimetro".

Dietro agli amministratori schierate tutte le loro comunità, già andate a Genova con delle delegazioni di protesta sotto la sede del Consiglio regionale lo scorso dicembre. Associazioni di categoria, consorzi e proloco hanno la sensazione che "in cambio di un cioccolatino – alcuni sconti sulla tratta ferroviaria dedicati ai residenti – si stia tentando di sottrargli l’intera scatola". Perché dell’enorme afflusso di denaro che viene ricavato da coloro che arrivano in treno alle Cinque Terre – si chiedono – una buona fetta non rimane sul territorio per programmare interventi di tutela del suolo in modo da garantire la salvaguardia di un patrimonio naturale bellissimo ma anche molto fragile? In sostanza si vede il rischio che i cinque paesi fatati sospesi sul mare vengano trasformati in cavalli da soma per trainare altri luoghi della regione, "perché di ciò che verrà incassato dai ricarichi sulle tariffe di viaggio solamente le briciole rimaranno sul territorio".