ANNAMARIA ZEBRA
Cronaca

Cinque ore in barella per una visita, l’unico ortopedico stava operando

La denuncia di una signora di 87 anni, in pronto soccorso per forti dolori alle ossa

Davide Natale, consigliere regionale Pd

La Spezia, 27 febbraio 2023 - Cinque ore su una barella in attesa di una visita ortopedica. L’unico specialista presente era infatti impegnato in sala operatoria e la signora, una 87enne, era arrivata in pronto soccorso al Sant’Andrea accusando dei forti dolori. Uscito dalla sala operatoria, il medico ha subito visitato l’anziana signora e disposto ulteriori accertamenti. Così dopo circa 9 ore la donna ha potuto finalmente ritornare a casa. "Storia di un normale disservizio – ha sottolineato Davide Natale, consigliere regionale Pd – E ancora una volta solo il grande sacrificio del personale sanitario impedisce alla situazione di degenerare ulteriormente". Appena giunta in pronto soccorso su un’ambulanza del 118, la donna infatti viene sottoposta ad una radiografia per escludere possibili fratture ossee. Ma a quel punto l’iter ha subito un arresto perché era impossibile procedere alla consulenza ortopedica in quanto lo specialista era impegnato in un intervento. Dopo 5 ore arriva il medico che dopo averla visitata e valutato le radiografie la dimette.

«Alla fine di tutto – ha aggiunto Natale – la signora ha atteso 9 ore. Una situazione al limite della sopportazione... La mancanza di personale sta diventando insostenibile e si ripercuote sui pazienti e sul personale sanitario in servizio. La Giunta regionale deve correre ai ripari e dare gli strumenti necessari per affrontare questa situazione sia dal punto di vista degli organici che da quello delle strutture, anche perché le tensioni dei pazienti, in attesa di essere visitati, e quello dei parenti, che li accompagnano, si scaricano tutte sul personale che invece cerca di fare il possibile per limitare i disagi e dare risposte in tempi brevi". Ma Natale sottolinea anche come non sia più – "rinviabile anche un intervento strutturale visto che la struttura non permette neppure di attendere la visita dei propri parenti al riparo dalle intemperie. E questo anché visto il numero importante di persone che abitualmente sono presenti nella sala d’attesa e per i rischi ancora non del tutto superati di possibili contagi, molti di loro devono recarsi all’esterno del Pronto Soccorso".