Cinghiali a La Spezia, strigliata di Coldiretti: "Comune e Regione trovino una soluzione"

Appello alle istituzioni affinché si risolva l’impasse dei cinghiali "Se ci sono valide proposte di accoglienza da parte dei privati vengano fuori"

Mobilitazione, ormai da una settimana, davanti ai cancelli del parco della Maggiolina

Mobilitazione, ormai da una settimana, davanti ai cancelli del parco della Maggiolina

La Spezia, 15 agosto 2022 - ​E’ passata una settimana e i cinghiali sono ancora chiusi dentro al parco della Maggiolina. E di sicuro lo rimarranno anche oggi che è il giorno di ferragosto. Ma una soluzione deve essere trovata a breve e gli animalisti hanno chiesto un incontro con la Regione, martedì, inviando una Pec al presidente Toti e all’assessore Piana. "Ringraziamo il sindaco Peracchini e l’assessore Brogi per l’ordinanza – ha dichiarato Yuri Bautta rappresentante della Lav – da parte nostra abbiamo presentato una proposta concreta di ricollocare i cinghiali in un rifugio nella regione Liguria, a Imperia. Ma se la Regione volesse tenerli a Spezia, abbiamo la disponibilità di un terreno privato oppure si possono usare anche altre aree eventualmente proposte dal Comune, il luogo possiamo trovarlo. E contrariamente a quanto dice qualcuno, le proposte ci sono. La Regione, se vuole, può aggiungere anche i rifugi per ospitare i cinghiali, che sono molto più sicuri per esempio rispetto al centro addestramento cani. In poche parole, la Regione se vuole può risolvere il problema in modo incruento e con al soddisfazione di tutti".

Intanto è sempre più probabile che il cucciolo di cinghiale morto trovato sabato mattina nel parco, non faccia parte del branco originario. Potrebbe essere stato il gesto dimostrativo di qualcuno. Sul fronte politico, presa di posizione anche da parte della Coldiretti, che però tende anche la mano agli animalisti: "Il sindaco Peracchini ha siglato un’ordinanza che va contro la norma regionale che prevede l’abbattimento degli animali. La Regione – spiegano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, Bruno Rivarossa, delegato confederale, e Paolo Campocci, direttore di Coldiretti La Spezia – non può far intervenire il nucleo faunistico quando i Comuni emanano ordinanze di questo tipo, ma gli ungulati non possono neppure essere trasferiti altrove a causa della peste suina e, soprattutto, per rispetto degli agricoltori e degli allevatori liguri che, ormai da anni, vedono il proprio lavoro martoriato dai danni prodotti proprio dalla presenza eccessiva sul territorio degli ungulati".

Ma ecco l’apertura: "Se qualcuno degli ambientalisti coinvolti – concludono Boeri, Rivarossa e Campocci – avesse a disposizione un’area privata da destinare, in cui custodire gli animali nel rispetto delle norme vigenti e potesse altresì farsene carico sul lungo periodo assumendosi tutte le relative responsabilità, ivi compresa quella di garantire che non torneranno in libertà su suoli pubblici o privati per non danneggiare l’ambiente e l’agricoltura, come purtroppo oggi, invece, succede, si faccia pure avanti".