In abbandono l’antico cimitero di Pitelli

Il cimitero è completamente inghiottito dai rovi e il muro che un tempo proteggeva le tombe e quasi completamente crollato

Il cimitero è completamente inghiottito dai rovi

Il cimitero è completamente inghiottito dai rovi

Pitelli, (La Spezia), 9 settembre 2019 - Il silenzio è rotto soltanto dal vento tra le fronde degli alberi. Lapidi ormai distrutte, rovi, tombe scoperchiate si presentano davanti al visitatore che, in punta di piedi, entra in un luogo che è ancora a tutti gli effetti consacrato. Dove un tempo i familiari di coloro che riposano in pace portavano un fiore, adesso c’è solo degrado, desolazione, abbandono. Stiamo parlando dell’antico cimitero di Pitelli, che servì il paese collinare e Arcola per quasi due secoli. Dal 1700 (non si conosce l’anno preciso della sua costruzione) questo cimitero servì le famiglie pitellesi in sostituzione a quello precedente nei pressi dell’antico oratorio del ’500. Poi Pitelli divenne un paese ‘strategico’, nella seconda metà del 17esimo secolo , e divenne necessario un luogo di culto più grande. Il boom demografico avvenne perché il paese fu al centro di un ben organizzato sistema di fortificazioni predisposto a difesa del nuovo arsenale della Marina Militare.

Come ricorda il sito della Pro loco, il sistema difensivo del golfo venne rinforzato con la realizzazione di una cintura costituita da forti e batterie poste sui punti di miglior veduta. Il paese si trovava in una posizione strategica anche rispetto agli impianti industriali e cantieristici della costa, che distavano dal borgo soltanto pochi chilometri: la fonderia della Pertusola (1857), i cantieri del Muggiano (1883). Il cimitero era quindi l’ultimo luogo di riposo di molte famiglie operaie che avevano trovato casa nel paese. Tutto questo fino a metà degli anni ’90, quando il cimitero venne definitivamente abbandonato e ne venne realizzato un altro circa un centinaio di metri più a valle, tutt’ora in funzione.

All'interno dell’area, ormai completamente inghiottita dalla vegetazione, è possibile vedere lapidi di persone scomparse oltre due secoli fa. Alcune di loro sono probabilmente di pregievole fattura. La domanda che sorge spontanea, vedendo questi ‘monumenti’ è: perché non riqualificare la zona? Perché il Comune, che nel 2013 con l’intenzione di farci un cimitero di animali aveva tragliato tutti i rovi, non abbozza un progetto per il suo recupero? A pochi passi c’è un sentiero completamente riqualificato dalla Pro loco e dal Cai che porta alla veecchia cabina Enel, dove si vede il golfo a 360 gradi: questa tappa, il cimitero, potrebbe essere di grande interesse storico.