Il procuratore capo Antonio Patrono ha chiesto il rinvio a giudizio della commercialista Paola Mancini con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e falso, assieme a Franco Gasparini e a sette stranieri provenienti da Nigeria, Marocco, Senegal e Pakistan. La prima udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare Mario De Bellis era in programma ieri, ma le difficoltà nelle notifiche ad alcuni indagati, che sono risultati irreperibili, hanno costretto al rinvio all’8 giugno. In quella data, l’avvocato Maurizio Sergi (nella foto) difensore di fiducia di Paola Mancini e assieme all’avvocato Paolo Thermes del foro di Massa anche di Franco Gasparini, chiederà il rito abbreviato. Un anno fa, i finanzieri del Gruppo della Spezia coordinati dal maggiore Luigi Mennella, avevano scoperto gli ’assist’ fuorilegge agli immigrati che, dopo l’ingresso in Italia con visto turistico, aspiravano al permesso di soggiorno o alla possibilità di ricongiungersi con i familiari. Cosa possibile solo fornendo la prova di avere redditi sufficienti al loro mantenimento. La commercialista Mancini, secondo l’accusa, avrebbe assecondato i sogni dei clienti extracomunitari, lucrando sugli stessi. "Solo consulenze dietro compensi irrisori", secondo l’avvocato Sergi. I finanzieri avrebbero trovato attestazioni di redditi in materia commerciale, a cui non corrispondeva il pagamento delle tasse. Nei confronti di Paola Mancini lo scorso ottobre era stato emesso il divieto di esercitare il lavoro per sei mesi, per il rischio di recidiva della ’prassi’ delle carte false per i permessi di soggiorno. Divieto che scadrà nel mese di aprile.
Massimo Benedetti