Marco Zanotti
Cronaca

Centri sportivi, c’è incertezza per la riapertura

I titolari vogliono ripartire affittando i campi a 5 e a 7 Ma tra una partita e l’altra, dovrà passare mezz’ora

Ormai siamo molto vicini, anche se l’ufficialità e la certezza non c ‘è ancora, lunedì prossimo 22 giugno si potrà tornare a giocare a calcetto con gli amici e fare qualche partitella. Con molti limiti e con regole che con il calcio giocato hanno poco a che fare. Per i più piccoli doccia a casa, e per tutti spogliatoi ridotti come ospitalità, 2 metri di distanza, niente contrasti e pallone da igienizzare spesso e non da toccare con le mani (se non i portieri, ovvimente, che però hanno i guanti già in condizioni normali), niente abbracci e vietato sputare per terra. E munirsi di fazzolettini...

Forse esageriamo, ma dire non si può giocare sarebbe più onesto. Grido d’allarme anche tra i gestori di impianti con campi a sette e cinque, che speravano nella ripartura e la ripresa del movimento dopo tre mesi di chiusura totale. Un po tutti sono in difficoltà: tornei estivi cancellati, campionati annullati e entrate pari a zero.

Per fare il punto della situazione abbiamo ascoltato tre titolari di centri sportivi per il calcio a sette, dove si disputano le partite dei campionati Uisp, dove anche i gruppi di amici prenotano i campi per giocare le partitelle,

ma anche dove amolte società iscritte ai campionati della Figc fanno allenare e giocare alcune squadre del settore giovanile.

Partiamo da Stefano Silvestrini che insieme all’ex aquilotto Massimo Melucci gestisce l’impianto del Trincerone. "Attendiamo le regole certe e la data di inizio. Speriamo di poter ricominciare presto, le perdite sono state importanti. Noi abbiamo quattro spogliatoi e quindi almeno due squadre possono giocare. Certo tra una partita e l‘altra dovranno passare circa 30 minuti per poter igienizzare. In prospettiva con il torneo amatori a 7, l’over 40, i bambini della scuola calcio, tante squadre come Pianazze, Canaletto e Valdivara che usano i nostri Impianti sarà tutto da rivedere".

Sulla stessa lunghezza il socio Massimo Melucci: "Vogliamo ripartire – ha detto l’ex aquilotto ora allenatore in seconda della Primavera dell’Entella – l’importante è che il movimento riprenda anche se non potrà essere come prima. Ma rivedere il campo occupato sarà già un bel segnale".

Solite considerazioni da parte di Stefano Sommovigo del centro sportivo Padre Dioniso. "Noi abbiamo il torneo amatori a 7, il calcio spezzino e l’Asd Club Levante ospiti fissi, tanti tornei come il femminile e il misto, tanti bambini che vengono a giocare e festeggiare i compleanni. Abbiamo solo due spogliatoi e quindi dovremo per forza far aspettare oltre mezzora tra una partita e l’altra. Spogliarsi mentre si gioca, come avveniva prima, sarà impossibile. Comunque siamo pronti a ripartire con la speranza che i protocolli cambino, altrimenti sarà quasi impossibile ricominciare".

Chiudiamo con il Fantasy delle Pianazze, anche in questo caso grossi problemi. Parla Gaetano Carini, uno dei soci: "Purtroppo siamo in difficoltà – spiega – abbiamo messo di tasca nostra risorse per andare avanti. Noi abbiamo 42 squadre che giocano, l‘Interforze, il calcio femminile e i tornei tra amici, abbiamo fatto molti investimenti e anche se il Comune ci ha sospeso l’affitto per tre mesi, le bollette arrivano egualmente e fra poco anche ciò che era in sospeso va onorato. Poi con queste regole e solo due piccoli spogliatoi, la vedo al limite del miracolo ripartire".