FRANCO ANTOLA
Cronaca

Centrale Enel, via la ciminiera entro il 2025

E Peracchini annuncia la dismissione del nastro trasportatore, in programma per l’anno prossimo. Lavoratori riuniti in assemblea

di Franco Antola

Fu edificata nel 1967, in soli 55 giorni, e a suo modo - assieme alle strutture gemelle già demolite - ha finito per diventare nel corso dei decenni una sorta di ’monumento’ o quantomeno il simbolo di una certa industria più attenta alla produzione che alle esigenze dell’ambiente. Con i suoi 220 metri di altezza era ormai anche parte integrante dello skyline della città, soprattutto per chi proviene dall’autostrada. Ieri è arrivato l’annuncio del sindaco che, nel quadro della dismissione dal carbone, anche quel ’fumaiolo’ sarà demolito. Non subito, ma sicuramente entro il 2025.

Un evento a cui Peracchini attribuisce un "alto valore simbolico" per la città "troppo spesso identificata con quella ciminiera che a sua volta era paradigmatica di una produzione di energia elettrica inquinante". "A seguito della conferma del ministro Cingolani della dismissione dell’utilizzo del carbone per la centrale spezzina al 1 gennaio 2022 - fa sapere Peracchini - ho provveduto nuovamente a visitare le aree Enel sulle quali sono già in corso importanti cambiamenti come da prescrizioni". Ecco perché "la scomparsa di questa testimonianza industriale, insieme alla scomparsa definitiva della combustione del carbone, rappresenta un ottimo segnale che la città sta veramente cambiando rotta". Ci vorrà meno tempo invece per la demolizione del nastro trasportatore, possibile già l’anno prossimo "anche nel rispetto del cronoprogramma della realizzazione del piano regolatore del porto spezzino", sottolinea il sindaco. Che aggiunge: "Per quanto riguarda il turbogas la posizione del territorio spezzino e ligure è chiara e univoca tanto che la contrarietà al progetto è stata prevista dalla variante al Puc e sarà ribadita in tutte le sedi opportune. Mi auguro che tutte le forze che governano il Paese e che alla Spezia hanno ampia rappresentanza politica convergano sul diniego alla produzione del turbogas".

Del disimpegno di Enel dal carbone hanno discusso anche i lavoratori riuniti l’altro ieri in assemblea, dove si è parlato dei tempi e delle modalità tecniche di uscita dalla produzione: "A meno di quattro settimane dalla chiusura definitiva – dice una nota firmata da Paolo Musetti (Filctem Cgil), Michele Pollarolo (Flaei Cisl e Massimo Ismari (Uiltec-Uil) – Enel rimetterà in servizio il gruppo per pochi giorni per svuotare il parco carbonile e la produzione a carbone sarà il passato". I lavoratori si adopereranno per una chiusura ‘ordinata’. "La firma del Mite e sul procedimento Via – aggiunge il sindacato – rappresenta un passo in avanti nell’affrontare il tema della riconversione dell’area perché le istituzioni devono esprimersi in merito ed assumersi le rispettive responsabilità nella prossima conferenza dei servizi". Su queste premesse si chiede ad Enel di promuovere un’iniziativa parallela riattivando il tavolo istituzionale regionale, in modo da "riaprire un dialogo". Cgil, Cisl e Uil, richiamano anche il manifesto ’Lavoro ed energia per una transizione sostenibile’ promosso dalle organizzazioni sindacali di categoria e Confindustria a cui hanno partecipato il ministro Cingolani e il presidente del Consiglio Draghi. Un documento che "rappresenta in modo inequivocabile come il passato, il presente ed il futuro abbiano contorni più definiti che possono permetterci di fare un salto di qualità nel confronto in atto fra tutte gli stake holder interessati dalla riconversione dell’area Enel".