
Alessandro Sbrana, presidente della Navigazione
La Spezia, 19 marzo 2022 - Chiamarla stangata è a dir poco riduttivo. Nella sostanza è uno tsunami che rischia di affondare, economicamente parlando, intere flottiglie di imbarcazioni che alla Spezia coprono i collegamenti marittimi all’interno del Golfo e lungo la costa, Cinque Terre comprese. Il 2022 doveva essere l’anno della vera ripartenza, col consolidamento della ripresa cominciata l’anno precedente dopo il covid.
A dirlo, a parte il traffico locale, sono le prenotazioni arrivate dai tour operator, che attestano un forte incremento di turisti europei, soprattutto francesi e tedeschi e facevano sperare in una stagione dalle grandi potenzialità. Invece è arrivata, improvvisa ma non troppo, la crisi energetica, con l’impennata dei costi dei carburanti.
Una batosta, sia chiaro, che minaccia tutti minando, con la crescita esponenziale delle bollette, la tenuta dei bilanci familiari e quelli delle aziende. E non solo a causa della guerra in Ucraina. Il settore della navigazione lungo le rotte del Golfo è sicuramente uno dei più esposti e sta pagando un prezzo altissimo. La ragione è presto detta. Gli aumenti del costo del gasolio non possono essere in alcun modo compensati dalla revisione del prezzo dei biglietti, fissato con i tour operator già più di un anno fa. Vincoli contrattuali che non danno alcun margine di manovra alle società di navigazione. E che per le imprese, soprattutto le più piccole rischiano di azzerare l’autonomia economica.
Un esempio? Il pieno di un’imbarcazione, che prima della stangata costava, mettiamo, cinquemila euro, ora pesa per 2.500 euro in più, a fronte di un aumento di cinquanta centesimi per un litro di carburante. Il grido d’allarme proveniente anche da altri settori, a cominciare dall’autotrasporto, è stato lanciato qualche giorno fa in occasione di un vertice delle categorie svoltosi in Prefettura dove in sostanza si sono chieste interventi di sostegno per i settori più esposti. "La situazione per noi è pesantissima – conferma Alessandro Sbrana, presidente della Navigazione Golfo dei Poeti Scrl, una delle società che fanno capo al Consorzio marittimo Turistico 5 Terre, alla vigilia della ripresa dei servizi di collegamento stagionale prevista la settimana prossima – c’è solo augurarsi che il mercato dei carburanti torni presto a situazioni di normalità. Ne abbiamo parlato con il prefetto e abbiamo visto che c’è sensibilità sul tema. Staremo a vedere".
Il caro gasolio non influirà, se non minimamente, sul costo del biglietto. "Non abbiamo certo ribaltato sui ticket l’impennata dei prezzi – spiega Sbrana –. Non era possibile, perché le tariffe erano già state fissate da tempo, sono previsti aumenti molto limitati. Per fare un esempio, il biglietto giornaliero per il tour delle Cinque Terre è passato da 35 e 37 euro, due euro in più che certo non coprono il raddoppio, in alcuni casi, del carburante". La ripartenza della stagione, sia pure graduale, è ormai alle porte. I collegamenti ricominceranno il 26 marzo, con orari che andranno poi a regime dal 24 aprile e resteranno in vigore fino a settembre. Ma quale stagione si prospetta? "Le previsioni per quello che riguarda i movimenti lasciano ben sperare – aggiunge Sbrana –. Dopo il covid si rivedono gli stranieri, soprattutto europei, con prevalenza di francesi e tedeschi, con qualche significativo movimento anche da oltreoceano. L’emergenza pandemica si poteva considerare superata con il ritorno alla normalità, invece sono arrivate la crisi energetica e la guerra in Ucraina, anche se quest’ultima finora non sembra aver influito sui movimenti dei turisti europei verso l’Italia".