REDAZIONE LA SPEZIA

"Carico il video, dopo un’ora cancellatelo"

Nella chat degli orrori anche i commenti sulle indagini contro la pedopornografia e la raccomandazione: "Facciamo attenzione"

Emergono altri importanti e raccapriccianti particolari nelle indagini che hanno portato il carabinieri della compagnia di Sarzana alla scoperta di una rete di pedopornografia, sfociata nella denuncia di 67 persone, i due terzi delle quali minorenni, tra i quali due studenti della Val di magra. Dai filmati scambiati su una chat di Whatsapp un orrore senza fine: non solo pedofilia, ma anche violenze, decapitazioni, torture e ogni fantasia malata su uomini, donne e bambini. Per questo o i militari dell’aliquota operativa che hanno svolto l’attività investigativa per 11 mesi l’hanno chiamata ’Operazione il tocco del male’, riferita al film anni ‘80 con Denzel Washington dove un demone passava da una frazione di secondo da una persona all’altra, riuscendo sempre a battere l’investigatore. Questa volta però l’esito è stato diverso.

E’ emerso anche che parecchi partecipanti alla chat commentavano alcune operazioni di pedopornografia delle forze dell’ordine, dicendo di prestare attenzione. Per questo alcuni hanno poi abbandonato il gruppo. Addirittura ci sono denunciati che postavano i video informando sull’orario che l’avrebbero fatto: all’una, in piena notte, on l’avviso di cancellarli un’ora dopo. Quindi gli interessati scaricavano i video pedopornografici dal cellulare al tablet. Per questo anche l’altra mattina in 14 perquisizioni in tutta Italia sono stati operati sequestri di varie apparecchiature. La chat del gruppo Whatsapp di conseguenza restava pulita. Credevano di farla franca ma il perito della Procura ha recuperato quasi tutti i dati. Fra l’altro la stessa Procura ha contestato in alcuni casi anche la produzione, in riferimento a numerosissimi stickers, immagini composte con orribili fotomontaggi e l’istigazione a delinquere a chi chiedeva l’invio di materiale pedopornografico.

Gli investigatori hanno dovuto anche ’tradurre’ la lingua usata dai giovani per classificare i video. C’è anche da sottolineare che i carabinieri, coordinati dal comandate della compagnia, il capitano Federico Silvestri, nel corso delle lunghe indagini hanno usato tatto e la massima delicatezza con i minori, agendo con grande riservatezza e sensibilità con i genitori sempre presenti. Le indagini erano partite nell’ottobre 2019 da un controllo antidroga su due studenti minorenni sarzanesi: nel cellulare di uno dei due erano state trovate immagini pedopornografiche. Restano tutti anonimi e avranno la possibilità di riprendersi la propria vita attraverso un adeguato percorso di recupero, un cammino diverso per cancellare quegli orrori sui quali passavano ore sui loro cellulari e tablet.

Carlo Galazzo