MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Calice, il borgo resiliente: "Un lockdown infinito. Vivi grazie alla tenacia"

A un anno dal crollo sulla provinciale il disagio è diventato insopportabile. I paesani si stanno aiutando l’un l’altro. Attivata una chat con 300 membri.

A un anno dal crollo sulla provinciale il disagio è diventato insopportabile. I paesani si stanno aiutando l’un l’altro. Attivata una chat con 300 membri.

A un anno dal crollo sulla provinciale il disagio è diventato insopportabile. I paesani si stanno aiutando l’un l’altro. Attivata una chat con 300 membri.

Compatti e uniti anche contro la forza della natura che non concede tregua. E’ una prova di coraggio e resilienza, attaccamento alla propria terra quella quotidianamente fornita dagli abitanti di Calice al Cornoviglio, borgo di poco più di 350 anime della Valdivara da un anno praticamente isolato e tagliato fuori da un continuo movimento franoso che sta colpendo diversi punti del comprensorio, intaccando le vie di collegamento. A un anno esatto dal crollo sulla strada provinciale Sp8 in località Ferdana l’altro pomeriggio un nuovo smottamento si è registrato nel versante tra Tranci e Bruscarolo. Una situazione al limite della sopportazione per gli abitanti, le attività commerciali e per i quattro bambini che frequentando la scuola media a Piana Battolla trascorrono più tempo sugli autobus che in aula. Da esattamente un anno. Tempo trascorso interamente sotto il cappello del primo mandato da sindaca di Federica Pecunia, spezzina del Termo che da tredici anni ha scelto di risiedere a Tranci e che nel 2024 si è candidata alle amministrative. Dal suo insediamento ha dovuto quotidianamente fare i conti con il disagio rappresentato da quel giro del mondo per raggiungere Spezia dopo l’interruzione della Provinciale Sp8. Un percorso che passa da Brugnato, Rocchetta, Veppo per poi arrivare a Villagrossa. Per raggiungere il capoluogo in alcuni momenti possono essere necessarie fino a due ore di macchina. Tempi infiniti e anche spese di carburante che vanno a aggiungersi alle altre preoccupazioni. La sindaca ha aperto una chat telefonica alla quale sono iscritti circa 300 cittadini. "Ogni giorno abbiamo un continuo scambio di opinioni e informazioni – spiega Federica Pecunia – anche con toni duri, ma comprensibili. Questo borgo sta vivendo un lockdown infinito, isolato da tutto e senza più vita. Per questo ai calicesi devo soltanto dire grazie per lo spirito di collaborazione e per la pazienza dimostrata. Un comportamento che da sindaca e non soltanto da residente mi sento in dovere di ricambiare tenendo il punto costantemente e mantenendo contatti con Provincia e Regione Liguria per cercare di risolvere almeno la situazione sulla Sp8". Entro fine maggio l’intervento sostenuto economicamente dai fondi dell’ente regionale dovrebbe portare alla parziale riapertura anche se contenuta nell’arco della giornata.

"Devo fare il possibile – prosegue Pecunia – per evitare lo spopolamento di Calice, un paese che ha sempre vissuto di turismo. Abbiamo un mielificio nella frazione di Santa Maria, ristoranti, agriturismi, bed and breakfast, il Museo della Resistenza, una Pinacoteca: servizi che da un anno non lavorano più. E non esistono ristori per la mancata attività. Quando mi commuovo nel descrivere la loro situazione è la pura e semplice verità. Sono degli eroi che resistono e non abbandonano la propria terra mettendosi a disposizione, suggerendo soluzioni e aiutandosi. Non so quanto possano resistere e per questo continuo a chiedere di fare in fretta". Sull’isolamento forzato incombe anche lo spettro dell’imprevisto. "In caso di necessità l’autoambulanza che parte da Brugnato impiega quasi un’ora per raggiungerci. Abbiamo attrezzato il campo sportivo a elipista ma l’elicottero può arrivare soltanto per casi particolari e comunque soltanto di giorno. Anche in questo mi sento di ringraziare i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che non ci hanno abbandonati". Ci sarebbe una strada alternativa ma è una mulattiera che collega Calice a Madrignano. "E’ un disastro – commenta –: una strada di ghiaia che in inverno diventa pericolosatra nebbia, ghiaccio e fango".

Il territorio ha prospettive oltre al solido passato da ricostruire, recuperando il tempo perduto in questo anno che sembra infinito. E’ dura non vedere auto che passano, turisti che bussano alla porta, attività ferme se non per le piccole mansioni. "Vogliamo ritornare a essere un comune green mettendo in evidenza le nostre qualità e caratteristiche – chiude la sindaca Federica Pecunia – e mettere a frutto il bando nazionale Bici in comune. Abbiamo 72 chilometri di sentieri che attraversano i borghi senza dimenticare che le Cinque Terre sono a un passo. E poi resta aperto il progetto di riqualificazione della necropoli di Genicciola da collegarsi a quella del Cafaggio di Ameglia. Per questo dobbiamo ripartire".

Massimo Merluzzi