Braska canta la libertà

’Rivolta’ e ’Non succederà più’ i due nuovi brani dell’artista spezzina

Braska canta la libertà

Braska canta la libertà

In una sola parola: libertà. Due canzoni, due diversi approcci ad un concetto che le sta molto a cuore. Escono due nuovi brani della spezzina Braska (nome d’arte di Giulia Cerasoli), entrambi con un chiaro messaggio da inviare. Il primo s’intitola ‘Rivolta’ e il concept della cantautrice è incentrato su un parallelismo, tra riferimenti al mondo calcistico e la speranza in un mondo e una vita più libera. La produzione del suo fidato collaboratore LoZar fa riecheggiare la presenza incessante della linea di chitarra che contribuisce a trasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione. Nel ritornello Braska fa riferimento a un cielo infiammato dal fumo delle bombe, della guerra, dai fumi tossici che inquinano il mondo e a una libertà da conquistare pur camminando su due gambe, una libertà da raggiungere in vita, non dopo la morte. Il legame di Braska con il mondo del calcio e delle tifoserie era già stato affrontato nel suo singolo ‘Cori’, dedicato allo Spezia, sua squadra del cuore, e girato all’interno dello stadio Picco. Con questo nuovo brano, la catena si consolida in chiave più ‘accessibile’, coinvolgendo anche lo Spezia Calcio Popolare, formazione che milita nella Seconda categoria guidata da uno spirito che pone l’attenzione al calcio come uno sport per la gente. "Voglio che traspaia un messaggio di libertà e ribellione – spiega l’artista – nei confronti alla società odierna, che inneggia alla guerra e al contrasto con il prossimo. Il pallone, anche visivamente, vuole rappresentare l’immagine popolare del calcio, come una voce da restituire alla gente per potersi alzare in piedi e dire la propria". Il canto di rivolta di Braska cerca di risvegliare una presa di coscienza collettiva, anche attraverso il racconto della propria esperienza e soprattutto attraverso la propria voce. La seconda canzone uscita in questi giorni è ‘Non succederà più’, sempre scritto da Braska e prodotto da LoZar, con le chitarre di Diego Colletta. Un brano provocatorio che Braska vuole dedicare a tutte quelle persone e, in particolare donne, che non si sentono abbastanza libere con il proprio corpo. Un invito a liberarsi dalle catene e a essere quello che gli altri non vogliono. Nel brano, Braska menziona personalità femminili dirompenti dai più svariati ambiti, da Ronda Rousey a Roxanne Shantè a Morgana oppure Griselda. "La mia musica inneggia alla libertà, vorrei ispirare le persone".

Marco Magi