Borse lavoro irregolari Scoppia il caso in Comune

Tante le violazioni dal 2010 al 2018 da parte dei beneficiari della misura . Sulla vicenda sta indagando il comando locale della Guardia di Finanza

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Un’interpellanza del consigliere comunale di Cambiamo Luca Spilamberti ha fatto scoppiare quello che a Sarzana rischia di diventare il "caso borse lavoro". Una vicenda su cui sta indagando anche la Guardia di Finanza della compagnia di Sarzana. L’assessore Stefano Torri, che ha deleghe alla trasparenza e alla legalità, nella risposta al collega di maggioranza, ha scoperto che negli anni dal 2010 al 2018, quando al Comune c’era il centro sinistra, avrebbero usufruito della borsa lavoro soggetti per almeno 17 anni. "Alcuni anche per 10, altri per 11 e 12 anni quando - afferma Torri - la legge prevede un massimo di 24 mesi. Del resto, la borsa lavoro rappresenta un’attività temporanea per aprire un nuovo percorso lavorativo alle persone che ne usufruiscono".

Attraverso il vaglio della documentazione in archivio, Torri avrebbe accertato un’altra situazione situazione. "Inopportuna: una decina dei beneficiari avevano un Isee molto alto, fra 30 e 50 mila euro. Anche in questo caso ci sono parametri di legge che fissano un massimo di 7.500 euro l’Isee. C’era chi pur lavorando 20 ore settimanali era pagato 200 euro, altri con lo stesso orario ne prendevano 700. Non si riesce a comprendere perché a parità di orario ci siano state così importanti differenze. Vista questa situazione, mi sono sentito in dovere di fare una segnalazione alla Guardia di Finanza". E le Fiamme Gialle sarzanesi hanno subito avviato un’indagine.

"Ho anche segnalato - prosegue - che chi ha lavorato per 17 anni come borsa lavoro l’ha fatto senza accumulare contributi per la pensione. Ogni commento mi sembra superfluo". Attualmente come è la situazione ? "Ora la realtà è molto diversa già nel 2018 quando si è insediata l’amministrazione Ponzanelli - risponde Torri - abbiamo fatto un bando che fino ad allora non c’era mai stato. Ponendo come prescrive la legge che uno dei requisiti fondamentali è di avere l’Isee che non superi i 7.500. Ci sono 24 persone che occupano i posti disponibili 7 sono negli uffici, gli altri effettuano altri servizi. Hanno una retribuzione di 400 e 450 euro al mese a seconda degli incarichi"

Carlo Galazzo