MATTEO MARCELLO
Cronaca

Boom di assunzioni. Caccia ai laureati nelle discipline Stem

Ma dalle università ne escono sempre di meno

Un gruppo di operai si reca nelle officine dopo aver pranzato alla mensa aziendale. Sono 1330 i lavoratori dell’ex Oto Melara

Un gruppo di operai si reca nelle officine dopo aver pranzato alla mensa aziendale. Sono 1330 i lavoratori dell’ex Oto Melara

Dal 2020 a oggi la forza lavoro è cresciuta del 43%, attestandosi – i dati sono al 1° febbraio scorso – a 1330 unità. E la joint venture con Rheinmetall promette ricadute occupazionali almeno pari al trend di nuove assunzioni avviato nell’ultimo lustro. Il rilancio di un’azienda che fino a non molti anni fa rischiava di essere venduta al miglior offerente e che oggi è in grado di giocare alla pari i maggior competitor europei della difesa, è anche nei dati sull’occupazione. Numeri in forte crescita per uno stabilimento che da ormai cinque anni sta operando un importante ricambio generazionale nei capannoni così come negli uffici, entrando con sempre più efficacia nelle università e negli istituti di formazione con l’obiettivo di individuare i profili migliori. Basti pensare che l’età media attuale dello stabilimento è oggi di 41 anni, ma quella delle nuove leve entrate nell’ultimo lustro si attesta sui 32 anni.

L’ex Oto Melara, insomma, punta sui giovani, non solo laureati ma anche diplomati nelle materie STEM, ovvero scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. "Il 77% degli addetti è laureato o diplomato in materie STEM" spiegano dal quartier generale di via Valdilocchi, sottolineando tuttavia come rispetto a cinque anni le difficoltà a reperire laureati in discipline tecniche e scientifiche sia diventato un po’ più difficile, non per la scarsa attrattività del settore quanto per la sempre più bassa vocazione, tra gli studenti italiani, ad affrontare percorsi universitari prettamente scientifici. "Rispetto a quattro, cinque anni fa, si fa più fatica, non è ancora una difficoltà estrema, noi siamo facilitati dalla particolare attrattività rispetto al contesto territoriale regionale e dell’alta toscana, e assumiamo anche persone che vengono da altre regioni. Comincia a esserci una carenza di profili in uscita dalle università, non è una difficoltà nostra quanto del sistema scolastico a preparare una determinata quantità di persone" sottolineano da Leonardo, rimarcando il forte legame con il territorio spezzino, anche con istituti tecnici locali e l’Its, per lo sviluppo di corsi di formazione e iniziative ad hoc.

"Leonardo è e rimane un polo attrattivo di primaria importanza, una realtà industriale dal punto di vista dello sviluppo tecnologico tra le più attrattive d’Italia, che ancora oggi attrae molti laureati – spiegano dall’azienda –, in questo stabilimento abbiamo il vantaggio di avere un’attrattività molto alta nei confronti del territorio, rispetto anche ad altri stabilimenti di Leonardo. I processi di recruiting avvengono secondo i modelli aziendali, abbiamo una squadra di addetti che fanno il primo colloquio con i candidati, con le persone che poi incontrano i manager. Si tratta di percorsi che in questi ultimi anni, alla luce della forte crescita dell’azienda, sono particolarmente accelerati".

Matteo Marcello