Bonassola senza banca. Chiude l’ultima filiale: "Penalizzato il borgo"

Da venerdì l’unico sportello cesserà l’attività. La rabbia del sindaco Bernardin "Nessuno ci ha avvisato, la nostra comunità perde un servizio essenziale" .

Bonassola senza banca. Chiude l’ultima filiale: "Penalizzato il borgo"

Preoccupazione a Bonassola per la chiusura dell’ultimo atm (. foto di repertorio

"Non hanno mandato avvisi, non hanno sparso la voce: hanno avvertito solo i miei concittadini quando si recavano in filiale per effettuare qualche operazione e poi hanno affisso un foglietto con la data fatidica. Dal 4 ottobre, la banca di Bonassola, l’unica in paese, chiuderà, privando la comunità di un servizio essenziale". Si mobilita il sindaco del borgo della Riviera Giorgio Bernardin, che vuole scongiurare quella saracinesca abbassata definitivamente e prova a correre ai ripari: da una parte gli appelli Crédit Agricole, dall’altra una lettera ufficiale prima e un’offerta informale all’istituto di credito poi per aprire un nuovo punto in un fondo di proprietà del Comune. "Abbiamo già scritto alla direzione centrale a Parma, ricevendo una risposta in cui si prendeva solo atto del messaggio, ora vogliamo offrire loro una soluzione più economica per incentivarli a rimanere, come già accaduto con le Poste, che hanno scelto di restare a Bonassola dopo che gli abbiamo messo a disposizione un fondo già pronto, chiedendo un affitto ridotto rispetto a quelli di natura puramente commerciale". L’escalation verso la chiusura è stata costante, spiega il primo cittadino: dapprima la riduzione delle giornate di apertura, prima a tre e ora a due, poi il declassamento da filiale a sportello dipendente da Levanto.

"Inutile dire che questo penalizzerebbe residenti, perlopiù anziani, e turisti, molti dei quali abituali: Bonassola passa da 820 persone in inverno a 8000 in estate. Non è difficile immaginare quali possano essere i disservizi, soprattutto per chi deve prelevare o versare. Almeno ci lascino uno sportello bancomat per assicurarci di poter svolgere queste operazioni. Certo, la presenza delle Poste aiuta, ma non assicurano, ad esempio, mutui e fidi. E poi, che dovranno fare gli esercenti per versare a fine giornata? Andare a Levanto in bicicletta rischiando di perdere l’incasso o peggio di essere derubati? Io devo difendere i miei concittadini e non far chiudere un servizio come quello". La proposta di mettere a disposizione locali comunali, spiega Bernardin, è stata avanzata da pochi giorni. Ora il conto alla rovescia è scattato, il 4 ottobre è alle porte e la popolazione – spiega – è arrabbiata. E non finisce qui, perché questa chiusura va anche contro la direzione della tanto invocata destagionalizzazione. "Certo, durante l’inverno molti negozi chiudono, ma si tratta di un periodo sempre più risicato, ormai intorno ai tre mesi. Questa scelta è poco coerente con quanto facciamo per preparare il paese al turismo: abbiamo la bandiera blu, ma non la banca. Sarà contento chi arriva?".

Chiara Tenca