Bollette, aumenti del 300%. Il caso alla Spezia: "Così resistiamo un mese"

Il racconto disperato di Besenghi, titolare di un’azienda di produzione dolciaria "Ottomila euro di consumi elettrici a luglio. Non so come pagare i dipendenti"

Massimiliano Besenghi, titolare di un’azienda di produzione dolciaria a Ceparana

Massimiliano Besenghi, titolare di un’azienda di produzione dolciaria a Ceparana

La Spezia, 6 settembre 2022 - "Inutile girarci intorno, se continua così potrò andare avanti un mese, forse due, poi sarà difficile mantenere in piedi la baracca". Massimiliano Besenghi non sa più a che santo votarsi, in mano ha le ultime bollette elettriche che danno, da sole, la misura di quello che sta succedendo. Stare sul mercato in queste condizioni, per lui come per tanti altri imprenditori piccoli e grandi, è ormai una scommessa. La sua azienda, a Ceparana, produce dolci, gelati, cioccolato e vari altri generi freschi in gran parte destinati al bar pasticceria ’Punto di incontro’, in via Indipendenza.

Un’autentica eccellenza produttiva: la fabbrica laboratorio di 120 metri e il bar-pasticceria, altrettanto grande, danno lavoro a otto dipendenti. A gestirli lo stesso Besenghi, con la sorella Paola. "Ecco, guardi qui – racconta sconsolato al cronista – questa è l’ultima bolletta, riferita ai consumi elettrici di luglio 2022: 7.898 euro; quest’altra è invece quella dello stesso periodo del 2021, sono 1.490 euro. Una follia. Lo stesso succede per il gas che, con l’elettricità, per noi costituisce un consumo-chiave: in azienda ci sono il forno, i frigoriferi, le macchine del gelato, per alimentare i quali ho un contratto di fornitura con Enel da 50 Kw di potenza, mica uno scherzo. La bolletta scade proprio oggi (ieri, ndr. ) e domani dovrei pagare anche gli stipendi ai dipendenti. Come si fa ad andare avanti?". Una situazione ovviamente comune a quasi tutte le aziende, costrette a far fonte a un’impennata dei costi che solo fino a qualche mese fa era impensabile. In molti casi la scelta, dolorosissima, è fra saldare la bolletta e pagare gli stipendi ai dipendenti.

"Si trattasse solo di un mese – osserva Besenghi – sarebbe possibile, sia pure con un certo sforzo, superare l’emergenza, il fatto è che non si intravvede nel breve periodo alcuno spiraglio, i costi non solo, prevedibilmente, non si abbasseranno, ma cresceranno ancora e stare a galla sarà sempre più difficile". E non ci sono solo i consumi energetici. "Certamente no. A parte le bollette, che hanno inciso da inizio anno ad oggi per circa 18mila euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con aumenti del 200-300 per cento, ci sono i costi in forte crescita delle materie prime. Il burro, per dire, è passato da sei euro al chilo a dodici, tutto il resto registra incrementi di più del venti per cento".

Impossibile evitare aumenti sul prodotto finale al pubblico. "Qualche ritocco lo abbiamo già applicato, per esempio sul caffè, passato da 1,10 a 1,20 la tazzina, e sulla pasticceria, dove siamo stati costretti a praticare ricarichi di due euro al chilogrammo. Per questo mese conto di tenere ancora tutto fermo, in futuro non so. Sia chiaro, però: non è che con questi aumenti riusciremo a coprire l’impennata dei costi". Prestiti dalle banche? "Un’operazione improponibile, nel giro di qualche tempo ci ritroveremmo a dover rimborsare il credito e pagare contemporaneamente le bollette, che continueranno a crescere. E’ come il cane che si morde la coda. Per uscire da questa situazione devono solo arginare la corsa al rialzo della bolletta energetica, noi,con le nostre forze possiamo fare ben poco".

Franco Antola