Bocciatura alla maturità annullata dai giudici. Studente riammesso all’esame

Bocciatura annullata dal Tar per l’errata compilazione di una scheda

Maturità 2018 (foto repertorio)

Maturità 2018 (foto repertorio)

La Spezia, 25 aprile 2019 - I giudici ​‘bocciano’ i professori e consentono all’alunno di ripetere l’esame di Stato. Accade all’istituto tecnico nautico Nazario Sauro, dove uno studente ha impugnato con successo l’esito degli esami sostenuti alla fine dello scorso anno scolastico, garantendosi l’opportunità di ripetere la maturità a giugno. È di ieri infatti la sentenza con cui i giudici del tribunale amministrativo regionale, ravvisando un vizio di legittimità nei verbali d’esame, hanno annullato gli atti con cui il giovane, iscritto all’indirizzo di studi ‘Trasporti e Logistica’ e con l’aspirazione della carriera mercantile, nell’estate scorsa era stato respinto all’esame finale dalla commissione, non avendo superato la soglia minima dei sessanta centesimi. Alla base della sentenza dei giudici, la mancata compilazione della scheda d’esame del candidato secondo le direttive imposte dall’ordinanza 350 del 2 maggio 2018, ovvero quella attraverso cui il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca aveva disciplinato le modalità organizzative e operative per lo svolgimento degli esami di Stato.

Nel dettaglio, la scheda individuale del ricorrente risultava infatti compilata solamente nella parte riservata all’Istituto scolastico, nella sezione dei ‘crediti’ maturati dal candidato, senza però contenere alcuna indicazione relativa agli argomenti trattati nel corso della prova orale e ai risultati del colloquio, al contrario di quanto prevede l’ordinanza ministeriale che impone alla commissione di verbalizzare «tutte le attività che caratterizzano lo svolgimento dell’esame nonché l’andamento e le risultanze delle operazioni di esame riferite a ciascun candidato». A nulla è valsa la ‘difesa’ secondo cui la verbalizzazione delle operazioni sarebbe stata compiutamente effettuata in tempo reale attraverso l’applicazione ‘Commissione web’, ma che si sarebbe verificato un errore di conservazione dei dati, andati così perduti. I giudici, sposando la tesi dell’avvocato Piera Sommovigo – cui si era rivolto lo studente per ribaltare il giudizio dei professori – hanno sottolineato come «la riscontrata violazione configura vizi di legittimità tali da inficiare la valutazione finale della prova sostenuta dal ricorrente che, pertanto, ha diritto a ripetere l’esame», obbligando anche il Miur a pagare le spese legali. Il giovane, che quest’anno ha regolarmente frequentato per la seconda volta l’ultimo anno di studi, è stato così riammesso d’ufficio alla prova finale: resta però da capire se dovrà cimentarsi con il vecchio esame di maturità, o con le nuove modalità adottate dal ministero guidato da Marco Bussetti.

Matteo Marcello