Bilancio, ok del Consiglio Spese di staff nel mirino

Dure critiche dall’opposizione. Cenerini a Peracchini: "Robin Hood al contrario"

Opposizione delusa e amareggiata e maggioranza compatta che vota il bilancio di previsione per il 2023 cassando tutti gli emendamenti e gli ordini del giorno presentati dalla minoranza. Il voto del Consiglio comunale sul documento programmatico più importante dell’anno non fa registrare particolari sorprese e il dibattito in aula che lo ha preceduto è in perfetta continuità con quanto è sempre accaduto in precedenza. È un dialogo poco produttivo, in cui l’opposizione attacca senza riuscire a incidere e la maggioranza centellina le risposte – l’unico della giunta ad intervenire è l’assessore al bilancio Marco Frascatore – preferendo che a parlare siano i rapporti di forza. "È un atteggiamento che svilisce tutto il lavoro d’aula – sostengono dai banchi del Pd –, perché impedisce un dibattito che attorno ad un tema così importante sarebbe vitale".

Un giudizio severo quello della minoranza sulla spina dorsale della manovra, definita carente e asfittica. Mancherebbe un visione strategica della città – su Enel e waterfront si poteva avviare una svolta che, viene detto, non arriverà per la mancanza di progetti coraggiosi – e le occasioni perse sarebbero davvero molte. A preoccupare il centrosinistra anche l’inserimento della Rsa Mazzini tra gli immobili comunali in vendita per fare cassa anche se la critica più forte arriva sul fronte dell’addizionale Irpef, passata dallo 0.6 allo 0.8. L’aumento del prelievo fiscale sugli stipendi e sulle pensioni degli spezzini è giudicato particolarmente iniquo in un momento difficile per tante famiglie, soprattutto quando "ci si è sempre fatto vanto di non aver mai messo le mani nelle tasche dei cittadini". Forti critiche, soprattutto di metodo, anche dai consiglieri della lista Leali, che bollano la manovra come ’farraginosa’ e ’poco trasparente’, "difesa come si difende un fortino da un nemico che non esiste".

Dai banchi della maggioranza l’assessore Frascatore risponde che il momento è particolarissimo e il covid prima e la guerra dopo hanno creato un quadro economico in cui muoversi è davvero difficile. "La mancanza di materie prime, l’inflazione a doppia cifra e il caro energia hanno aumentato il costo di tutti gli appalti e di tutte le attività ma nonostante questo la manovra dell’amministrazione risulta la più equa possibile e le fasce poù deboli sono comunque tutelate". Ma se è davvero così perché – si chiedono ancora dal Pd – la giunta ha aumentato gli emolumenti dello staff del sindaco? Si è passati dai circa 80mila euro della passata amministrazione di centrosinistra ai quasi 140 mila dell’attuale, con una crescita anche numerica dei collaboratori di più stretta fiducia del primo cittadino. Un lievitamento dei costi che trova molto critico anche il consigliere Fabio Cenerini (Gruppo Misto), l’unico a rompere il blocco granitico della maggioranza attraverso un voto di astensione. È il suo, paradossalemente, l’attacco più diretto. "Peracchini stanga gli spezzini con l’Irpef, ma pochi mesi fa ha coperto di soldi il suo staff. Un novello Robin Hood al contrario, che toglie ai poveri per dare ai ricchi". Sulla vicenda, le opposizioni hanno chiesto una verifica degli atti in commissione controllo e garanzia.

Vimal Carlo Gabbiani