LA SPEZIA
È stato tra i primissimi – ormai diversi anni fa – a sostennere l’ipotesi di valorizzare l’Arsenale con l’ingresso del privato nel presidio militare. E ora che il passo potrebbe compiersi per davvero, rilancia e risponde per le rime a chi, la privatizzazione, non la vede di buon occhio. Sul futuro della Base navale della Spezia interviene con toni decisi anche Graziano Leonardi, leader della Uilm, pronto a replicare alle preoccupazioni espresse nei giorni scorsi sulle pagine de La Nazione da Cgil e Flp Difesa circa la possibile privatizzazione dell’Arsenale militare, frutto del possibile avvento di Fincantieri e di altre aziende private pronte a rilanciare le strutture del presidio militare. "Il punto è da anni che dentro l’Arsenale non fanno più assunzioni di massa, e pian piano sta andando in pensione buona parte del personale senza che sia sostituito, e questo implica un ulteriore impoverimento – dice Leonardi –. Io non ci vedrei nulla di male se Fincantieri, che costruisce le navi per la Marina, operi all’interno dell’Arsenale per effettuare la manutenzione delle unità navali. Oggi questo ragionamento è senza dubbio attuale, e si sono anche le condizioni per realizzarlo. Anzi, forse la strada potrebbe essere quella di non limitarsi alla sola Fincantieri, ma di creare sinergie affinchè dentro l’Arsenale operino anche Leonardo e Mbda, costruendo di fatto un polo armiero senza eguali in Italia e in Europa. Molti Paesi stanno puntando forte sull’aggregazione dei grandi gruppi: qui ci sono le condizioni pr creare una sinergia senza precedenti".
Non solo: in un momento storico dove la Spezia è leader della nautica e dove le aziende del settore sono alla continua ricerca di nuovi spazi, per Leonardi l’Arsenale può rappresentare un’opportunità anche per la cantieristica. "Ci sono tantissime aree all’interno dell’Arsenale che possono essere riqualificate e valorizzate, e abbiamo aziende che sono top player della nautica, che hanno necessità di maggiori spazi per lo sviluppo del proprio lavoro ma che sono costrette ad andare fuori provincia. Questo – dice Leonardi – potrebbe essere anche un buon modo per tutelare il nostro territorio e le imprese". Leonardi spera che "il Governo e la Marina decidano al più presto cosa vogliono fare per rilanciare la Base navale, illustrando le linee di indirizzo", sottolinea come una possibile apertura dell’Arsenale alla cantieristica possa andare a risolvere uno dei grandi problemi di chi lavora lungo il Miglio Blu: l’assenza di parcheggi sufficienti per i lavoratori della nautica. "Oggi, con i cantieri che generano un’indotto tre volte superiore ai dipendenti diretti, i bus navetta servono a poco" dice il leader della Uilm.
Matteo Marcello