REDAZIONE LA SPEZIA

Battaglia legale sull’utilizzo del campo sportivo

Finisce in tribunale la querelle fra Val di Vara Cinque Terre e Comune di Beverino. La società calcistica impugna lo stop alla gestione

Finisce in un’aula del tribunale della Spezia la guerra a suon di carte bollate tra il Val di Vara-5 Terre e il Comune di Beverino sulla gestione del campo sportivo comunale ‘Rino Colombo’. È di questi giorni infatti la decisione, da parte della società di calcio presieduta da Matteo Salsano, assistita dai legali Luigi Fornaciari Chittoni e Francesco Rondini, di proseguire la vertenza dopo l’infruttuoso tentativo di mettere fine alla vertenza in maniera bonaria, impugnando la risoluzione del contratto di gestione e chiedendo un risarcimento. Oggetto del contendere, l’accordo tra le parti firmato nel 2019 che ha portato alla risoluzione anticipato del contratto per la gestione dell’impianto sportivo comunale. Attraverso quell’accordo la società aveva rinunciato al contributo regionale per i lavori degli spogliatoi a fronte della compensazione del debito per le forniture d’acqua non pagate, con la risoluzione anticipata del contratto di gestione del campo entro il 30 giugno. "L’accordo – sostengono i legali – fu fatto in fretta e furia su volontà del Comune di Beverino, per chiudere ogni rapporto con la società dilettantistica a seguito dell’arresto dell’allora presidente Plotegher, e nonostante contenesse palesi errori nei conteggi delle utenze, in quanto era attribuito anche il consumo di un utenza non riguardante il campo sportivo". L’attuale presidente della società calcistica, Matteo Salsano, ha cercato di definire la vertenza con una conciliazione, anche sulla base del fatto che nessun debito per i lavori degli spogliatoi era stato lasciato al Comune in quanto la presidenza e il consiglio societario si sarebbero fatte carico di saldare circa 30mila euro, ma ogni tentativo è stato vano e così il Val di Vara-5 Terre ha impugnato l’accordo in tribunale. "Non appare legittimo legalmente – spiegano gli avvocati della società – perché sottoscritto in una situazione particolare che ha inciso negativamente la sua volontà, influenzandola e determinandola a sottoscrivere l’accordo gravemente dannoso per la società sportiva.

Diversamente non poteva essere sottoscritto un accordo che poneva 11mila euro in più di utenza dell’acqua non consumata a carico della società e una risoluzione anticipata del contratto di gestione, senza alcun presupposto di legge, con oltre 15mila euro di danni". Da qui la richiesta risarcitoria nei confronti del Comune di Beverino per una somma non inferiore a 26mila euro. Non solo. Il Val di Vara-5 Terre ha trascinato nella contesa giudiziaria anche l’Intercomunale Beverino, altra società calcistica del territorio, per il rimborso del pagamento delle forniture usufruite ma non pagate, per un ammontare superiore ai 5mila euro: anche in questo caso, il Val di Vara-5 Terre ha tentato inutilmente di trovare un accordo attraverso una mediazione, che però non ha avuto successo. La prima udienza è fissata al 29 settembre.

Matteo Marcello