Baldino attacca il Comune per il 'Progetto Steps' al Teatro Civico

Il consigliere di minoranza non è soddisfatto delle risposte ottenute in Commissione

Massimo Baldino Caratozzolo

Massimo Baldino Caratozzolo

La Spezia, 21 febbraio 2021 – Il consigliere del Gruppo misto di minoranza Massimo Baldino Caratozzolo invia alcune considerazioni relative alla commissione di garanzia e controllo della scorsa settimana da lui richiesta sul tema del Progetto Steps del Teatro Civico.

“Ancora una volta il sindaco Pierluigi Peracchini – afferma Caratozzolo - interviene in commissione per autoincensarsi senza rispondere alle domande che gli vengono poste dai commissari. Un teatrino, altro che Teatro comunale, è il caso di dirlo, che nella commissione di garanzia e controllo presieduta da Dina Nobili, il primo cittadino avrebbe potuto risparmiarsi. È demoralizzante per la città assistere a sketch come quelli di mercoledì sera dove, a fronte di una delibera di giunta del luglio 2019 (la 321 per la precisione) che recita nelle premesse 'Il Comune della Spezia ha ricevuto una proposta di collaborazione da parte del Gruppo Teatrale della Scuola Normale di Pisa e l’associazione degli allievi Factors, la quale verte su due fasi fondamentali della formazione e produzione e prevede la costituzione di un laboratorio permanete per giovani professionisti e non, con l’obbiettivo di portare in scena una o più drammaturgie, completamente auto prodotte' e ancora 'Per la realizzazione del progetto nel suo insieme... non saranno previsti né compensi, né forme di incarico diretto da parte del Teatro stesso, ai membri della commissione tecnico scientifica', nella realtà poi veniamo a sapere attraverso gli organi di stampa che i 60.000 euro chiesti dal Comune della Spezia a Iren espressamente per un 'laboratorio permanente per giovani in un contesto protetto di formazione continua' porterà all’allestimento di un lavoro teatrale in cui è coinvolto in qualità di regista lo stesso co-direttore del Teatro Civico che quando si deliberò era comunque già componente la terna della cosiddetta 'commissione tecnico scientifica', che poi però ha cambiato nome trasformandosi in 'commissione per direzione artistica'. Avete presente L’Eiar quando diventò Rai (c’erano gli stessi dirigenti... meno qualcuno che si rifiutava di cambiare idea). Sta di fatto che il lavoro che verrà allestito dal progetto Steps per il quale il Comune con i soldi di Iren pagherà tutti i protagonisti, riconoscendo onorari, paga giornaliera, spese di viaggio e di permanenza, oltre i costi di produzione, fa capo a Factors; una associazione del terzo settore fondata dallo stesso codirettore del Teatro Civico Alessandro Maggi nel 2018, anno successivo a quando ha assunto l'incarico nel teatro della nostra città. Di quella associazione Maggi è anche direttore artistico. E il testo del lavoro sarà firmato dal presidente di questa associazione che metterà a disposizione evidentemente anche altri suoi soci fondatori. Aggiungiamo poi che a fronte delle parole del sindaco che, in commissione, si è vantato che 'questa produzione sarà rappresentata in altri teatri italiani', non si è saputo o voluto rispondere se 'al momento dello stanziamento vi fosse qualche accordo preventivo con qualsivoglia teatro italiano' come solitamente si usa fare, perché se così non è che il solito 'Carosello' visto già tante volte in passato con i tanti progetti, muniti di rendering, di cui poi non si è visto né saputo più nulla. Un Carosello costoso. Purtroppo! Peraltro, a termine di regolamento della commissione del Civico, (la nostra Eiar divenuta Rai con i soliti funzionari di prima meno uno che ha abbandonato per sopraggiunti limiti di sopportazione) si dice che 'Le attività di carattere prettamente artistico dei membri dovranno essere oggetto di specifica autorizzazione di giunta, con proprio atto e che dovranno essere adottate con l’astensione del diretto interessato' Ma se sulla delibera non si scrivono nomi, e si cita laconicamente il nome di una associazione che avrebbe fatto una proposta, evidentemente subito accolta, senza specificare che il socio fondatore nonché direttore artistico, è di quella realtà nata solamente nel 2018 è la stessa persona coinvolta direttamente nella gestione artistica del Teatro Civico e ci si guarda bene anche dallo scandagliare il territorio spezzino per capire se qualche associazione locale era in grado di fare o proporre qualcosa di meglio.Peraltro nella delibera stessa si cita la 'scuola normale di Pisa', ma a domanda precisa non si è saputo rispondere se esista un documento che attesti una collaborazione diretta tra il nostro ente e quello scolastico pisano, perché è chiaro che un conto è collaborare con l’orchestra del Teatro Bolshoi formata da 82 elementi, altro è collaborare con un paio di elementi di quella orchestra. E infatti da quanto emerso pare di capire che la collaborazione è con 'studenti della Scuola Normale' che si dilettano nell'arte del teatro. Andava meglio precisato, perché un conto è se scrivo che, in uno progetto di astronomia, collaborerò con gli studenti del Conservatorio Puccini della Spezia che, per passione, si dilettano ad osservare le stelle e un altro è se con il Conservatorio predispongo un progetto musicale a cui parteciperanno gli studenti corsisti selezionati dai docenti del Conservatorio. Il tema vero, tornando seri, è che il nostro sindaco non ha risposto a nessuna delle domande pertinenti che gli sono state poste e che questa volta, non ha neppure potuto dare la colpa ad Asti, né pare intenzionato ad autoritirarsi la delega di fronte a questo pasticcio che, ancora una volta, dimostra il poco rispetto e la mancanza di chiarezza verso il nostro territorio e verso chi nella nostra città fa teatro e cultura da una vita. Con tante meritevoli associazioni teatrali presenti in provincia (alcune anche premiate in altre città italiane) solo Peracchini poteva pensare di prendere per buona al primo colpo la proposta di una proveniente da Pisa per un progetto di 'avvicinamento dei giovani spezzini al teatro', che purtroppo coinvolge persone ben precise con ruoli da tempo già ben determinati se in Eiar o in Rai poco importa. Insomma si faccia chiarezza, se occorre anche attraverso una commissione interna di inchiesta, perché in passato, in questa come nella precedente amministrazione, molti assessori e sindaci sono finiti nell’occhio del ciclone sempre su tematiche culturali', a mio avviso anche per molto meno”.