ANDREA LUPARIA
Cronaca

Il cantiere Baglietto alla ricerca di giovani da formare

L’amministratore delegato Deprati: "Abbiamo difficoltà a trovare personale specializzato ma il nostro è un settore che va preservato. A noi servono carpentieri, metalmeccanici, saldatori, verniciatori"

L’amministratore delegato del cantiere Baglietto Diego Michele Deprati

La Spezia, 20 marzo 2022 -  Il cantiere Baglietto si è allargato, cerca personale specializzato e sta avviando, sotto i capannoni nella zona industriale di Carrara, una nuova produzione militare per la quale ha già due commesse. Ma parlare di aziende che costruiscono yacht e unità militari mentre in Ucraina si muore non è facile. Tanto che Diego Michele Deprati, Amministratore delegato della società, prima di parlare col giornalista fa una premessa: "Noi siamo una ditta metalmeccanica prestata al lusso. Ma il nostro è una settore che va preservato, non cancellato. Il lusso nella nostra zona porta avanti lavoro, tradizioni e manodopera. E’ un valore che va conservato". Detto questo, l’Ad di una delle poche aziende che a Massa Carrara sono in crescita, rivela che ad Avenza è già operativa la Baglietto Navy, la divisione che costruisce il naviglio militare. E se prima c’era un solo capannone (dove si facevano e si fanno yacht) ora i capannoni sono tre. E la superfice occupata è cresciuta in modo esponenziale (prima c’erano circa 4mila metri quadrati coperti, ora sono 10.200!). La prima commessa è con la nostra Marina militare. "Stiamo costruendo due “combact navy“, unità di 15 metri che saranno con la “Trieste“, la portaelicotteri della Marina. Ci saliranno i Fanti di Marina, ovvero uomini e donne del battaglione “San Marco“. Abbiamo già realizzato il prototipo. Sono barche ad altissima tecnologia e con altissime prestazioni. Raggiungono i 40 nodi di velocità, permettono lo sbarco dei nostri fanti e ogni barca sarà difesa da una torretta".

Le “combact navy“ nascono da una piattaforma realizzata in materiali compositi (vetroresina, carbonio, ecc) che potrà avere più apparati propulsivi: elica tradizionale e idrojet. Questa duttilità si ripete negli usi possibili. "Abbiamo ideato la piattaforma per intercettare i narcos nei fiumi del Sud America – racconta Deprati - ma gli stabilizzatori previsti garantiscono l’uso di queste imbarcazioni anche come ambulanze. Potrebbero ospitare vere e proprie sale operatorie. Ma possono essere usate anche dalla Guardia Costiera o dai vigili del fuoco". Tornando agli yacht, anche in questo settore Baglietto è in crescita. "Tra La Spezia e Carrara abbiamo 17 imbarcazioni – aggiunge l’amministratore delegato - : di queste 14 sono già state vendute, tre invece sono in costruzione per ridurre i tempi di consegna. Questa procedura ci permette di consegnare 5 o 6 yacht all’anno". Ma l’Ucraina fa di nuovo capolino e il top manager spiega che "i 14 yacht che stiamo costruendo non hanno armatori russi. In passato li abbiamo avuti, ma nel post covid abbiamo puntato sugli Usa. Abbiamo già un nostro ufficio in Florida e ne aprireremo uno anche in Australia. Vogliamo avere ambasciatori che facciano il nostro nome anche in quel continente".

E le assunzioni? "A noi servono carpentieri, metalmeccanici, saldatori, verniciatori. Il manufatto sulle nostre navi è circa il 15% del valore ma non c’è personale. I pochi professionisti rimasti si fanno desiderare, aspettare e pagare. Questo comprime il tempo per tutto il resto e incide sulla competitività. Così ora cerchiamo sia professionisti che giovani che possono crescere dentro il nostro cantiere".