REDAZIONE LA SPEZIA

Authority, un software per la svolta green Così il calcolo della CO2 generata dalle navi

Acquisita la fornitura annuale dell’innovativo prodotto digitale. A breve l’entrata in funzione dello strumento per la stima dei gas serra

La rotta green intrapresa dal porto della Spezia non passa solo dal piano di elettrificazione delle banchine per spegnere i generatori che sparano fumi e inquinanti nell’aria (sono in corso di affidamento gli incarichi progettuali).

La nuova frontiera è quella dei ’check’ per stimare le emissioni di gas serra e valutare il concorso delle navi alla genesi dell’anidride carbonica e quindi al cambiamento climatico, così da fronteggiare lo stesso con i suoi effetti potenzialmente disastrosi. Questione di software capace di assumere e di elaborare i dati acquisibili attraverso il sistema Ais, il ’grande fratello del mare’ che - per motivi di sicurezza - permette la localizzazione satellitare delle navi (obbligate ad avere il dispositivo) e quindi di conoscere dati strutturali, motorizzazione e potenza compresa delle stesse, con l’effetto indotto di risalire all’impatto ambientale.

Oggetto dell’indagine è, detto in termine tecnico, la Carbon footprint o impronta di carbonio: "Un parametro chiave per valutare le emissioni di gas serra prodotte da un soggetto, sulla base delle fonti emissive che attiva" è precisato in una nota tecnica diffusa dall’Autorità di sistema portuale a fronte di una richiesta di chiarimenti sui contenuti del comunicato che, diffuso il 21 aprile scorso, dava notizia della svolta. L’incipit suonava così: "Da oggi si potranno calcolare in tempo reale le emissioni inquinanti prodotte dalle navi nei porti della Spezia e di Marina di Carrara". In effetti lo strumento informatico, finalizzato alla stima, per ora è stato solo acquisito. Ci vorranno solo ancora poche settimane per l’entrata in funzione alla Spezia. Già è operativo però nei porti di Ravenna, Taranto e Trieste; lì siamo già alla fase di rinnovo della fornitura, circostanza leggibile come soddisfazione degli enti dopo il debutto di Dsfe, acronico del software Datach Ship Footprint Evaluator. A produrlo è la società Datach Technologies Srl con sede legale a Livorno, da 20 anni operativa nella definizione di strumenti informatici per efficientare le attività portuali e ottimizzare la sicurezza delle stesse.

Quando Dsfe sarà operativo anche alla Spezia sarà possibile "stimare i quantitativi di gas serra (GHG) emessi dalle navi che scalano La Spezia e Marina di Carrara, fornendo così la fotografia dell’impronta di carbonio del traffico marittimo in ciascun porto" puntualizza la nota dell’Adsp.

Tale elaborazione, è bene ribadire a scanso di equivoci da lettura affrettata, non è una misurazione della qualità dell’aria. Questa funzione è affidata ad Arpal dalle istituzioni locali. "Ma l’acquisizione del dato è necessaria alle politiche espresse nel Documento di Pianificazione Energetica e Ambientale del Sistema Portuale (Deasp)" spiega sempre la nota di Adsp.

Cos’è il Deasp? E’ lo strumento operativo di riferimento in cui vengono fissati gli obiettivi di sostenibilità energetica e ambientale del porto, in coerenza con le direttive europee.

Quanto al funzionamento del software Dsfe queste le prospettazioni: "Svilupperà i dati reali dei movimenti e delle caratteristiche delle navi avvalendosi del Sistema AIS in dotazione alla Capitaneria di Porto, che ricostruisce tutti i movimenti delle navi e le velocità medie per ogni singolo movimento, e della Banca dati anagrafica navi dell’IMO, da cui si acquisiscono i dati inerenti alle potenze dei motori. Applicando a queste informazioni congiunte formule di calcolo scientifiche ampiamente sperimentate, il software sarà in grado di elaborare l’ammontare stimato delle energie assorbite durante le manovre di ingresso e uscita dai porti e durante gli ormeggi in rada e in porto, convertendole in CO2 considerando la tipologia di carburante utilizzato".

Corrado Ricci