
Aumentare la superficie da coltivare e rilanciare il Parco delle Cinque Terre. Questi in sintesi le due proposte emerse nella visita alle Cinque Terre del ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Prima il vertice con i produttori di vino e la promessa di portare il tema della sostenibilità ambientale alla conferenza mondiale sull’Enoturismo di Alba, poi quello con i sindaci diRiomaggiore, Vernazza e Monterosso, la presidente Donatella Bianchi ed il direttore del Parco nazionale delle Cinque Terre Patrizio Scarpellini, per ascoltare le problematiche dei vari territori. "Le Cinque Terre sono un territorio molto fragile e quindi va fatto un discorso serio sul fenomeno dell’overtourism – ha detto Garavaglia – con gli amministratori locali abbiamo convenuto innanzitutto di creare una base dati uniforme per capire da dove vengono i turisti e, sulla base di quello, prendere decisioni ragionevoli".
Durante l’incontro con i viticoltori Garavaglia ha detto: "Dietro una bottiglia di vino c’è la storia di un territorio. E qui alle Cinque Terre avete una storia enorme. Ma i parchi, come quelli delle Cinque Terre, devono vivere. E vivono solo se il territorio resta vivo. La sostenibilità economica dà sostanza alla sostenibilità ambientale. Per queste ragioni, affronteremo i problemi dei vitivinicoltori della zona in una sessione dei lavori della sesta conferenza mondiale sull’Enoturismo, in programma ad Alba a fine settembre".
A seguire il ministro ha incontrato i sindaci delle Cinque Terre. Garavaglia ha offerto la collaborazione del Ministero nell’elaborazione dei dati necessari per definire interventi per organizzare i flussi turistici. Altro grande problema sollevato dai sindaci i danni provocati dai cinghiali all’agricoltura del Parco. Sull’argomento il ministro ha sollecitato interventi in tempi rapidi. "Affronteremo i problemi dei vitivinicoltori delle Cinque Terre in una sessione dei lavori della sesta conferenza mondiale sull’enoturismo – ha ribadito il ministro Gravaglia – le tre dop del territorio, Cinque Terre, Colline di Levanto e Sciacchetrà, sopravvivono grazie al lavoro di poche aziende, che coltivano i vigneti sui tipici terrazzamenti a picco sul mare".
A margine c’è stato anche il tempo per ascoltare la proposta dell’onorevole Luigi Grillo. E cioè: aumentare la superficie vignata dall’1 al 10 per cento. "Con la visita del ministro – dice Grillo – abbiamo portato a casa due importanti risultati. A Garavaglia è piaciuta molto la mia proposta relativa all’aumento della superficie vignata. Nel 1970 le Cinque Terre avevano milleduecento ettari di superficie a disposizione. Oggi solo un decimo. Contro l’abbandono delle terre da coltivare sarebbe opportuno introdurre l’aumento di superficie dall’uno per cento al dieci per cento.
Questo si potrebbe fare in virtù della natura di parco delle Cinque Terre come tale da salvaguardare. In Italia i parchi nazionali riconosciuti e da salvaguardare sono dieci, uno è proprio quello delle Cinque Terre e con il dieci per cento di aumento della superficie coltivabile si andrebbe nella direzione di un’ulteriore salvaguardia. Importante anche l’impegno che ha preso il ministro a proposito della conferenza mondiale sull’enoturismo di Alba – conclude Grillo – che si svolgerà il 21 e il 22 settembre. Ha accettato di farci collaborare ad un documento in cui si richiederà un’attività di rilancio delle Cinque Terre. Il ministro si è impegnato a portarlo proprio ad Alba".