Atc, Fiorino pronto a dimettersi. Intanto il cda avoca a sé le deleghe: "Una procedura di trasparenza"

Peracchini raggiunto a Roma dalla notizia dell’inchiesta: "Vicino, sul piano umano, agli indagati". Saltato il calendario di incontri sui temi caldi. I sindacati "L’azienda in questo momento è senza testa".

Atc, Fiorino  pronto a dimettersi. Intanto il cda avoca a sé le deleghe: "Una procedura di trasparenza"

Atc, Fiorino pronto a dimettersi. Intanto il cda avoca a sé le deleghe: "Una procedura di trasparenza"

L’effetto domino innescato dal filone spezzino dell’inchiesta che ha travolto la Regione Liguria rischia di ripercuotersi pesantemente anche sull’immediato futuro dell’Atc. È notizia di ieri, infatti, il procedimento d’interdizione dall’esercizio della professione e degli uffici che ha colpito Francesco Fiorino, vicecapo di gabinetto del sindaco della Spezia, investito meno di una settimana fa del duplice incarico di direttore generale e amministratore delegato dell’azienda consortile.

Uomo di fiducia di Pierluigi Peracchini, Fiorino secondo fonti vicine all’amministrazione avrebbe già manifestato l’intenzione di dimettersi, ma la questione è stata oggetto di confronto anche ieri sera, in occasione di una riunione del consiglio di amministrazione della società, convocato proprio per affrontare il nodo della governance aziendale. Il cda ha avocato a sé le deleghe che erano state assegnate a Fiorino che saranno gestite in modo collegiale almeno fino a quando non sarà possibile convocare l’assemblea dei soci per decidere sul da farsi. "Una procedura di assoluta trasparenza" commenta il sindaco e presidente della Provincia. Peracchini è stato raggiunto dalla notizia del terremoto giudiziario martedì mentre si trovava a Roma per impegni istituzionali. Un fulmine a ciel sereno anche per lui, che non nasconde il proprio rammarico. "Ho sempre avuto un grande rispetto per il lavoro della magistratura e mi sento umanamente vicino alle persone coinvolte nell’indagine, alle quali auguro la possibilità di chiarire quanto prima la propria posizione". Ma la preoccupazione per le sorti dell’azienda è anche nei pensieri dei sindacati, che proprio martedì mattina avrebbero dovuto inaugurare una nuova stagione di confronto sui temi all’ordine del giorno – in primis la spinosa e ancora irrisolta questione dei ricorsi gerarchici – con lo stesso Fiorino e con il neo presidente Franco Pomo, a sua volta raggiunto, meno di una settimana fa, dall’avviso di conclusione indagini nell’inchiesta della Procura della Spezia sul crollo del ponte di Pagliari.

La riunione è ovviamente saltata e l’imbarazzo, da parte di tutti i soggetti coinvolti, è ora palpabile. "Abbiamo un’azienda senza testa. Non sappiamo neppure con chi interfacciarci per avere un confronto sulle vertenze in atto" è il lamento unanime. Il tema sul quale si sta dibattendo proprio in queste ora riguarda l’opportunità di inviare una richiesta unitaria di incontro al sindaco della Spezia affinché la proprietà chiarisca in termini inequivocabili il nodo della governance.

Roberta Della Maggesa