CORRADO RICCI
Cronaca

Arsenale, 13 indagati per assenteismo. Dodici sono donne accusate di truffa

Notificati gli avvisi di proroga delle indagini dei carabinieri per la Marina

Le indagini vengono svolte dai carabinieri

La Spezia, 8 agosto 2016 - Sono tredici gli avvisi di garanzia notificati nell’ambito dell’inchiesta dei Carabinieri per la Marina sull’assentesimo in Arsenale. Gli atti, con l’indicazione della proroga delle indagini fino alla prossima primavera, si sono materializzati nei giorni scorsi agli indirizzi degli indagati, alla scadenza del termine di sei mesi delle indagini stesse avviate a seguito di segnalazioni mirate sottotraccia. Tredici dipendenti civili della Difesa sono venuti così a conoscenza dell’ipotesi di reato che grava nei loro confronti: truffa ai danni dello Stato. Di questi, trapela dal riserbo, dodici sono donne, con prevalenti incarichi negli uffici. Nessun report è finora giunto all’amministrazione parte offesa - che nemmeno lo ha sollecitato - e quindi nessun provvedimento è stato da questa assunto, anche dalla luce delle nuove nome per prevederebbero il licenziamento degli assenteisti conclamati. La Procura della Repubblica intende chiudere il cerchio prima di mettere in moto le comunicazioni suscettibili di dare il la ad eventuali procedimenti disciplinari.

Secondo quanto trapela dal riserbo, gli accertamenti fin qui compiuti nei confronti della metà degli indagati non avrebbero dato riscontro schiacciante ai sospetti iniziali, complice anche una fuga di notizie che ha messo sul chi va là gli indagati stessi. Ed è assai difficile, dopo la notifica degli avvisi di garanzia a firma del pubblico ministero Giovanni Maddaleni, che gli indagati assumano comportamenti suscettibili di essere perseguiti penalmente. Nelle posizioni più critiche ci sono sei dipendenti civili.

Cè chi è stato pizzicato dai carabinieri ad una partita infrasettimanale dello Spezia allo stadio Picco mentre godeva del permesso per assistere un genitore disabile; c’è chi avrebbe dovuto lavorare nell’officina di appartenenza ma è stato visto, per più giorni, in orario di servizio, entrare ed uscire da una casa del centro città dove abita una sua amica; c’è poi chi, prima di raggiungere la sede bis di servizio a chilometri di distanza da quella primaria, effettuava un giro per così dire ’largo’ in città, concedendosi soste prolungate per fare la spesa. Altre, godendo dell’assist di una collega che si premurava di timbrare il cartellino, entravano in servizio ore dopo l’orario di ingresso, a volte proprio nemmeno facevano capolino sul luogo di lavoro.

Sull’onda delle notizie dell’inchiesta dei carabinieri per la Marina le procedure di ingresso e uscita dalla base navale si sono fatte più stringenti. E già questo è un primo effetto dell’offensiva avviata dalla compagnia dei militari dell’Arma al comando del capitano Luciano Passera.