
Personale civile dell’Arsenale della Spezia. In alto, Christian Palladino
Spiragli all’orizzonte per l’atteso e e a più riprese sollecitato rilancio dell’Arsenale militare spezzino. Ieri mattinasul tema si è svolta una riunione – seduti allo stesso tavolo referenti delle organizzazioni sindacali, Rsu, il contrammiraglio Enrico Olivo, direttore di Marinarsen e il vertice del Comando Interregionale Marittimo Nord – durante la quale è stato presentato il piano.
Il progetto, già illustrato a novembre al Csmm dall’ammiraglio Biaggi, è ora in fase esecutiva e si articola in cinque lotti di intervento, separati dal progetto “Basi blu” che seguirà una propria strada di sviluppo. Il lotto 1, già finanziato, comprende lavori di messa in sicurezza, canalizzazione idrica e rifacimenti strutturali sui bacini 1, 2, 3 e 5, ma anche la demolizione di edifici non più utilizzabili e il completamento dell’officina congegnatori, intervento, quest’ultimo, che dovrebbe essere ultimato entro il 2027. Per questo tipo di opere la nuova gara sarà bandita entro giugno. Il rifacimento del tetto dell’Artiglieria, già finanziato, partirà invece nel 2027, in concomitanza con l’ammodernamento dell’intera officina.
Il resto del piano, ancora in fase progettuale, prevede una precisa scansione degli interventi. Nella fattispecie, il lotto 2 contempla il dragaggio delle darsene e la realizzazione del polo logistico di Scorcetoli; il lotto 3 l’ammodernamento di reti elettriche, banchine, gru, mura perimetrali e porta principale, con attenzione agli ambienti destinati al personale di vigilanza; il lotto 4 conta, sulla carta, il rinnovo di uffici, laboratori, mense e officine di supporto; il lotto 5 l’integrazione di eventuali attività duali in corso d’opera.
"Flp Difesa La Spezia ha accolto – questo il commento a caldo di Christian Palladino – accoglie positivamente l’esistenza di un piano finalmente chiaro e organico, con finanziamenti pubblici che garantiscono indipendenza e trasparenza. Il sindacato ha però posto l’accento su due priorità: definire con precisione il ruolo e il collocamento del personale civile nel nuovo assetto dell’Arsenale; assicurare che l’ingresso di soggetti privati non avvenga a scapito dei lavoratori civili, come avvenuto in passato. La vera rinascita passa anche da chi ogni giorno tiene in piedi l’Arsenale: il personale civile della Difesa – dichiarano dalla segreteria Flp –. Chiediamo un piano di assunzioni, formazione e valorizzazione interna".
r.d.m.