Arrestato pregiudicato rientrato dopo l'espulsione, ora rischia 4 anni

La polizia locale lo blocca dopo un breve inseguimento. Gravi i reati da lui commessi, dalla violenza sessuale al sequestro di persona

Polizia locale

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La Spezia, 8 maggio 2024 – Uno straniero pregiudicato per gravissimi reati, arrestato dalla polizia locale per l'esecuzione di un decreto di espulsione.

Durante uno dei quotidiani servizi di controlli per la sicurezza stradale, una pattuglia della polizia locale, dislocata per un posto di controllo in viale Italia all’incrocio con via Prosperi, ha imposto l'alt ad un motociclo in fase di avvicinamento, ma il conducente, anzi che accostare, nel chiaro tentativo di sottrarsi al controllo, ha accelerato bypassando l’agente che gli stava segnalando di fermarsi.

La pattuglia, risalita sul veicolo di servizio, ha inseguito l'uomo fino a via Lunigiana, tragitto durante il quale il motociclista ha inanellato, guidando in maniera spericolata, una serie di violazioni come passaggio con semaforo rosso, velocità inadeguata al centro urbano ed altre violazioni della segnaletica stradale, fino a quando non è stato costretto ad arrestare la marcia, avendo il passo sbarrato dall’auto della municipale.

Il soggetto, alla richiesta di esibire documento di identificazione, ha mostrato agli agenti una patente albanese; da lì è stato accertato che si trattava di un 57enne albanese, precedentemente residente in città e cancellato dall’anagrafe comunale per irreperibilità nel 2017 ed allo stato attuale sul nostro territorio senza fissa dimora. L’uomo guidava una Vespa che aveva acquistato senza regolarizzare il passaggio di proprietà e non più assicurata dal 2019 e con più revisioni periodiche omesse dal 2012.

A quel punto gli agenti hanno verificato i suoi precedenti, appurando che l'uomo era gravato da un decreto di espulsione emesso nel 2022 con visto a partire dal 2023 ed interdizione a rientrare in Italia per i 5 anni successivi. L’uomo era pregiudicato per gravissimi reati quali violenza sessuale, sequestro di persona, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione.

Sentito il pubblico ministero di turno, l’uomo è stato arrestato e condotto in questura per la certa identificazione attraverso il fotosegnalamento; di seguito, come disposto dal magistrato, è stato rinchiuso nella cella di sicurezza del comando della polizia locale, in attesa del processo per direttissima, per aver commesso il reato di essere rientrato sul territorio nazionale nonostante fosse gravato da decreto esecutivo di espulsione, reato cui consegue la reclusione fino a quattro anni e un nuovo decreto di espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera.

Marco Magi