Alluvioni e mareggiate Sessanta milioni in cinque anni per la protezione civile

Necessarie 437 attività di ripristino solo per la tempesta del 2018. Incentivati lavori di difesa costiera e mitigazione del rischio idraulico. Un piano ’monstre’ tra portelle, impianti idrovori e terrapieni.

Alluvioni e mareggiate  Sessanta milioni  in cinque anni  per la protezione civile

Alluvioni e mareggiate Sessanta milioni in cinque anni per la protezione civile

Non solo interventi per sanare un’emergenza del momento, ma anche opere di prevenzione, facendo della resilienza uno dei concetti cardine dell’azione di protezione civile. E non può essere altrimenti, per un territorio che in poco più di un decennio ha vissuto alluvioni, mareggiate distruttive ed eventi meteorologici che hanno sconquassato la quotidianità. Solo la gestione degli eventi alluvionali dal 2018 a oggi nello Spezzino ha comportato per Regione Liguria una spesa di quasi 60 milioni di euro: 59.837.867,32 euro per l’esattezza, con cui si è riusciti a far fronte a 437 interventi di ripristino di opere pubbliche danneggiate. Una somma utilizzata in gran parte (50.560.001 euro; ndr) per riparare i danni della tempesta Vaia abbattutasi alla fine dell’ottobre 2018, il resto per sanare le opere danneggiate dagli eventi del 2019 e 2020.

Situazioni che, al di là della gestione della fase emergenziale, hanno incentivato la realizzazione di opere di prevenzione. In questa ottica vanno letti gli interventi di mitigazione del rischio idraulico dei fiumi Vara e Magra, e quelli di difesa costiera. La messa in sicurezza dei due fiumi è stato per lungo tempo un tema insoluto, e solo dopo la terribile alluvione del 2011 è diventato centrale. Regione Liguria dal 2015 ha avviato un piano dai numeri monstre: oltre 83 milioni di euro di progetti approvati, opere realizzate per 23.683.226 euro e finanziate per altri 30.982.657 euro; rimangono da finanziare lavori per 29.177.965 euro. Un piano declinato in dieci opere idrauliche, con la creazione di 27,39 chilometri di arginature, la realizzazione di 71 opere di sezionamento — portelle, 25 delle quali dotate di sistema di telecontrollo e telegestione in caso di piena — oltre agli impianti idrovori di Marinella e del Canal Grande ad Ameglia. Sulla costa, le mareggiate del 2018 hanno portato la Protezione civile di Regione Liguria a impegnare 15,5 milioni di euro per la ricostruzione di dighe e la realizzazione di nuove scogliere ad Ameglia, Lerici, Bonassola, Framura, e nelle Cinque Terre. E proprio nel Parco, la Regione con i 5,5 milioni di euro stanziati poche settimane fa è diventato di fatto il primo finanziatore, con 12 milioni di euro, delle opere finalizzate alla riapertura della Via dell’Amore, che costeranno complessivamente 21,9 milioni di euro. "L’obiettivo è stato quello di lavorare costantemente per aumentare la capacità di resilienza dei nostri territori, per evitare i danni incalcolabili del passato, non solo in termini economici ma anche di sacrificio di vite umane — afferma l’assessore alla protezione civile, Giacomo Giampedrone –. È una materia evidentemente molto complessa, in questi anni abbiamo investito una quantità di risorse mai vista prima. Questa è la filosofia che la Liguria ha portato nel sistema nazionale, svolgendo un ruolo di traino per un cambio di prospettiva fondamentale per il futuro, per rafforzare sempre di più la cultura della prevenzione e della cura del territorio a partire dalle scuole. Non è un caso che questa Regione abbia iniziato il percorso ‘Imparo sicuro’ portando la Protezione civile nelle classi per spiegare cosa significa essere cittadini consapevoli e insegnando anche ai più piccoli le regole e i comportamenti virtuosi da mettere in atto in caso di emergenza".

Matteo Marcello