
I cinghiali stanno diventando sempre più un problema a Riccò del Golfo. Il sindaco Loris Figoli a scritto a Regione, Asl e alla Prefettura. (. foto di repetorio
Almeno "tre casi al giorno" di persone morse da zecche. A Riccò del Golfo, il tema della sempre più massiccia e ingombrante presenza dei cinghiali – vettori dei temibili parassiti – ha portato il sindaco Loris Figoli a scrivere agli uffici di Regione e Asl5, e per conoscenza anche alla Prefettura. Figoli, nel ripercorrere la vicenda – raccontata da La Nazione nell’edizione di martedì – non ha esitato a definire "emergenza sanitaria" quanto sta accadendo nei paesi. "Sono stato informato dai presidi sanitari locali di una crescente presenza di zecche, che affliggono la popolazione, compromettendo la salute dei più fragili, con costanti e necessari interventi sanitari: solo alla farmacia locale si segnalano tre casi al giorno, al quale vanno aggiunti quelli affrontati dai medici di famiglia, quelli gravanti sugli ospedali e quanti restano silenti: i più pericolosi nel lungo periodo" scrive Figoli, sottolineando come la presenza degli ungulati sia ormai ben oltre la soglia di sopportabilità. "A tale tematica sanitaria ma anche sociale si aggiunge l’avvicinamento e accesso degli ungulati ai campi di sepoltura dei cimiteri, che vedono crescenti incursioni con lo scavo laddove sia rilevabile una presenza organica. Aggiungo che sono frequenti i casi di attacco alle vetture parcheggiate, quando vi sia sentore di cibi o tracce organiche al loro interno".
Un tema sentito, nel Riccolese: nella missiva viene messa in evidenza "la presenza crescente di grandi gruppi di ungulati, particolarmente aggressivi rispetto ai coltivi, mettono in discussione irreversibilmente la sicurezza delle viabilità, con la progressiva distruzione di muri a secco e poggi" e si sottolinea la "crescente preoccupazione in merito alle conseguenze sanitarie. Non posso esimermi dal citare la sempre più difficile raccolta dei rifiuti. Cinghiali, caprioli, lupi e istrici rappresentano costanti presenze che configgono con gli spostamenti delle persone". Lo stesso Figoli nella lettera da conto di un episodio personale: "ho dovuto rinunciare a utilizzare la vettura poco dopo le 21 perché circondata da una decina di esemplari di cui uno adulto, a una ventina di metri dall’abitato". Da qui la richiesta di "riscontri che garantiscano la presa in carico degli effettivi e costanti e crescenti pericoli per l’incolumità della popolazione, per la quale sono responsabile".
Matteo Marcello