
Il Prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini
La Spezia, 25 gennaio 2024 – Una piaga enorme, preoccupante e ancora oggi difficile da debellare. Lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti sono fenomeni tristemente in ascesa. Lo dicono i dati, diffusi dalla Prefettura, che fotografano una forte crescita della dipendenza dalle droghe. Una situazione preoccupante, così come definita dallo stesso Prefetto Maria Luisa Inversini, che invita le istituzioni ad alzare l’asticella soprattutto per ciò che concerne la sensibilizzazione delle nuove generazioni.
I dati mostrano che lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti sono in forte crescita...
"La droga rappresenta il fenomeno che mi preoccupa di più. Nella nostra provincia è molto diffuso, e la domanda è evidentemente alta. Forze di polizia e, alla Spezia, anche la polizia locale, hanno come obiettivo prioritario di contrastare il traffico e lo spaccio. L’alto numero di denunce è senza dubbio frutto del lavoro delle forze dell’ordine, ed è senza dubbio da leggere in maniera positiva, ma rappresenta anche la certezza di un fenomeno diffuso".
Il consumo di droga sta insidiando sempre più le giovani generazioni. Qual è la situazione nella nostra provincia?
"L’avvicinamento al mondo della droga, il primo contatto con le sostanze stupefacenti, avviene ormai all’età delle scuole medie. Una situazione che ho potuto riscontrare personalmente nel corso di incontri con i ragazzi, non solo della Spezia, ma anche di altri territori della provincia. Nelle località turistiche, spesso il primo contatto con le sostanze stupefacenti è molto anticipato".
Eppure le istituzioni hanno mostrato di saper fare quadrato attorno a un tema così delicato come le dipendenze giovanili...
"Forze di polizia, Asl, Croce Rossa e associazioni hanno avviato progetti e iniziative molto interessanti, l’impegno delle istituzioni anche in questo caso è alto, ma i risultati si vedranno nel medio periodo. Nelle scuole ci sono molte occasioni di incontro che i docenti possono cogliere per sensibilizzare i giovani".
È sufficiente?
"Bisogna fare di più, non lo nego. Bisogna trovare messaggi più diretti, è vero che lavoriamo molto sulla scuola, ma è un tema su cui dobbiamo insistere. per questo voglio chiamare a raccolta tutte le istituzioni per avviare azioni di prevenzione. Io le definisco azioni di rispetto: verso gli altri, ma anche verso se stessi e il proprio futuro, perché i giovani che fanno uso di sostanze stupefacenti mettono un’ipoteca pesante sul proprio avvenire. Abbiamo il dovere di formare le generazioni di domani, giovani che magari per uno spinello fumato magari per emulazione o per noia, poi rischiano di rovinarsi la vita".
Dove si può migliorare?
"Alla Spezia esiste un Patto educativo, che coinvolge numerose istituzioni tra cui Comune, Prefettura, Fondazione Carispezia, Asl 5 e associazioni: in questo contesto credo che si debba fare di più, inventare qualcosa di diretto che coinvolga le comunità scolastiche".
Prevenzione tra i banchi di scuola. E fuori?
"Faccio un appello ai genitori: non fate finta di non vedere o di sottovalutare il problema, ma valutate la possibilità che il vostro ragazzo, studioso e bravo, possa fare uso anche sporadicamente di sostanze. Chiedete aiuto: c’è una rete disposta ad aiutarvi. I genitori se necessario devono farsi domande scomode, porsi dei dubbi e chiedere aiuto. So che può essere difficile, ma anche i genitori devono essere coinvolti in questa battaglia" .