REDAZIONE LA SPEZIA

Affaire delle fognature a Brugnato Va rifatto il processo di appello

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal tecnico comunale e dai due professionisti

Servirà un nuovo giudizio in Corte d’Appello per mettere la parola fine sull’inchiesta giudiziaria relativa all’affaire delle fognature di via San Lazzaro a Brugnato. La Cassazione ha infatti accolto il ricorso presentato dall’allora tecnico comunale Alberto Piaggi e dai professionisti Enzo Tonelli e Andrea Schiffini, annullando la sentenza e ordinando un nuovo giudizio a un altra sezione della corte genovese. I tre erano stati condannati anche in Appello per un’ipotesi di truffa per la sovrastima del costo dei lavori di ripristino di una stazione di pompaggio delle acque nere nell’ambito dei lavori che una concessionaria auto brugnatese avrebbe dovuto realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione. In secondo grado i giudici avevano rideterminato la pena in un anno e due mesi a carico di Piaggi (pena sospesa), e in un anno e due mesi (con sospensione) per Tonelli e Schiffini. Sempre in Appello erano stati invece assolti l’ex sindaco di Brugnato, Claudio Galante, e Alberto Piaggi. La Cassazione ha sposato la tesi dei legali Andrea Corradino (foto), Silvia Rossi e Francesco Giromini. I fatti risalgono al 2015: le indagini su una delle opere post alluvionali in Val di Vara, realizzate dai carabinieri di Borghetto e dalla Finanza, culminarono con diversi avvisi di garanzia. Tutto ruotava attorno alla fognatura di via San Lazzaro: per gli inquirenti quella condotta non sarebbe mai esistita prima dell’alluvione ma sarebbe stata data per esistente e segnalata come danneggiata ai fini della richiesta di finanziamento alla Regione. Una tesi che è stata poi smontata dalla difesa nei primi due gradi di giudizio.