REDAZIONE LA SPEZIA

Addio all’orlo, riesumati gli abiti dal baule

Lo stop agli eventi visto con gli occhi della sarta. "Avevo commesse per gare di pattinaggio e saggi di danza. Tutto sospeso"

Cambia il mercato per tanti imprenditori colpiti nelle loro attività dai divieti e dalle nuove abitudini arrivate con la pandemia. Immacolata Palomba, che con la socia Enrica Piola anima la ‘Sartoria del corso’ di corso Nazionale, vicino alla stazione ferroviaria di Migliarina, ha dovuto reinventarsi. "Non si contano i lavori in sospeso per effetto del lockdown: inutile dirlo, il settore in cui abbiamo avuto uno stop maggiore è quello delle cerimonie". Dopo cinque anni di attività è la versatilità l’arma vincente di questo duo, asso della macchina da cucire. "Le nostre spose hanno reagito in modo diverso: una di loro, che avrebbe dovuto convolare a maggio e poi ha rimandato ad agosto, si è fatta comunque cucire l’abito ed era pronta per l’appuntamento. Un’altra, invece, ci ha lasciato qui la stoffa, dopo aver concordato il modello. Non appena potrà finalmente fissare la data fatidica, procederemo alla realizzazione".

Il crollo di questo mercato è indubbio e l’abilità nel resto, sommata a una nuova mentalità dei clienti fa sì che "si pianga con un occhio solo". Ecco il perché, secondo Immacolata. "Si compra meno, quindi oltre allo stop per le cerimonie, non abbiamo neanche più gli orli da fare, ma le persone riaprono i bauli e riadattiamo tanti vestiti vecchi". Sospeso del tutto anche un altro indotto importante: quello legato a spettacoli e gare sportive. "Avevo da fare diversi vestiti per le gare di pattinaggio, ma tutto è stato annullato e non se n’è fatto niente. E che dire del turismo? Spesso chi apre un bed and breakfast si rivolge a noi per le tende, per esempio: tutto finito. E purtroppo finisce anche il circolo virtuoso della pubblicità, che ci fanno i nostri clienti". Una commessa molto importante ora congelata è legata allo stop degli spettacoli. Immacolata aveva già creato i prototipi per una cinquantina di vestiti per la scuola La Spezia Progetto Danza di Annita Conti: le allieve avrebbero dovuto portare in scena i capolavori di Van Gogh, ma i continui posticipi hanno congelato ogni progetto, fuori e dentro il palco.

"A ora mi sono fermata, dopo aver preso il via: sono in attesa, ma le bimbe crescono e rischiamo di farli per niente" spiega. "Abbiamo disegnato i costumi insieme – racconta la Conti - : è stata bravissima, stava per procedere realizzandoli su misura. Ha subito dimostrato di esser competente, pensando a come portar in scena ‘I mangiatori di patate’ e ‘La notte stellata’, per cui ha immaginato vestiti sotto il ginocchio in stile imperiale. Avremmo dovuto recuperare la data del 29 aprile agli Impavidi nel mese di ottobre, poi ho visto che le cose si mettevano male e abbiamo pensato a Natale, ma adesso è tutto fermo, tranne le lezioni online. Davanti a noi c’è un’incognita, ma spero che lo spettacolo si faccia: io non lo abbandono".

Chiara Tenca