
E’ morto nel sonno, lasciando nel dolore l’ex moglie che ieri mattina ha fatto la tragica scoperta. Il mondo della musica piange la scomparsa di Ermanno Lebotti, 71 anni ex bassista di Tom Jones. Il maestro, pianista e compositore spezzino è stato trovato morto a casa ieri mattina dell’ ex moglie. Sono stati poi i due figli ad attivarsi per chiamare i soccorsi, vistochè la madre era sotto choc. Ma al loro arrivo i sanitari non hanno potuto che constatare il decesso di Lebotti. Per capire le esatte cause della morte, così improvvisa, su richiesta del medico di turno è stata disposta l’autopsia. "Era un uomo sanissimo – ricorda uno dei due figli – non ha mai preso medicine, se non uno sciroppo per la tosse". Sempre allegro con gli amici, personaggio molto riservato con gli altri, schietto, diretto, poco attivo sui social, aveva pubblicato alcuni video su YouTube. In passato aveva ricevuto il premio per miglior arrangiamento con le musiche della colonna sonora di un film con Tom Cruise, interpretata da Celine Dion. Aveva organizzato spettacoli a scopo di beneficenza per la raccolta fondi per l’acquisto di strumentazioni ospedaliere, nel periodo della giunta Federici. Fra le sue produzioni la canzone dedicata agli spezzini che vivono all’estero. Spezia l’aveva nel cuore, così come la musica alla quale ha dedicato tutta la sua vita. Ha vissuto tanti anni all’estero, soprattutto negli Stati Uniti e lì aveva stretto amicizia con artisti internazionali, del calibro di Tom Jones, Ray Charles e Celine Dion. Ermanno Lebotti lascia due figli e la ex moglie con la quale ha vissuto per 50 anni.
"Un rapporto che andava oltre il matrimonio – racconta il figlio – nonostante fossero separati si vedevano spesso, infatti l’altra sera era qui con noi. Quando l’ho visto, sembrava dormisse sereno, quasi sorrideva, non si è accorto di nulla: credo che questa sia stata la fine che tutti si augurano, senza soffrire, senza accorgersi della vita che finisce, della vita che lui stesso definiva un sogno, un gioco senza bisogno di compromessi per viverla con onestà". Un artista che non ha mai amato apparire, nemmeno in tutte quelle produzioni artistiche locali di cui aveva curato gli arrangiamenti musicali. Se n’è andato in silenzio, coerente con come aveva vissuto, lontano da clamori e flash. Un uomo di mondo, che solo nella sua città ritrovava, attraverso i suoi spartiti, risate con gli amici e tanta immaginazione. Perché, come lui stesso amava dire "è solo attraverso l’immaginazione che puoi fare grandi cose e anche se queste cose non saranno grandi abbastanza per gli altri, se ti avranno reso felice sarà l’unica cosa importante".
Viliana Trombetta