A Panigaglia il gnl proveniente dalla Spagna Il collegamento sarà garantito da navi spola

Snam già al lavoro per dare attuazione al piano. Il terminal, dopo il revamping, potrebbe accogliere fino a 90 gasiere all’anno

Il terminal Gnl Snam di Panigaglia crocevia delle politiche energetiche nazionali. La guerra in Ucraina e la crisi energetica costringono il Governo a rivedere i piani di approvvigionamento: così l’impianto situato nel Comune di Porto Venere, che nei primi due mesi dell’anno ha visto l’approdo di appena tre gasiere, nelle prossime settimane potrebbe vedere sensibilmente aumentati i traffici. Il motivo è contenuto nel decreto sullo stoccaggio di gas 2022-23, con cui il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel recepire quanto contenuto dal decreto energia per "accrescere la sicurezza delle forniture di gas", ha individuato il rigassificatore di Panigaglia come ‘porta’ per l’importazione in Italia di volumi di gas aggiuntivi provenienti dalla Spagna.

"Al fine di ottimizzare l’utilizzo dei terminali di rigassificazione di gas naturale, il gestore della rete di trasporto nazionale predispone un servizio di collegamento tramite navi spola di adeguata capacità e dimensione finalizzato al collegamento del terminale di rigassificazione di Panigaglia con terminali di rigassificazione ubicati nel Mar Mediterraneo, che effettuino il servizio di reloading, in particolare con quelli della penisola iberica" si legge nell’articolo 7 del decreto ministeriale che punta a rendere disponibili volumi aggiuntivi di gas naturale con cui poter affrontare un’eventuale riduzione dei volumi provenienti dalla Russia. Per incentivare l’operazione, il ministero ha ordinato ad Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, di stabilire "corrispettivi per il servizio che favoriscano l’importazione di gas naturale liquefatto durante il ciclo di iniezione in stoccaggio, tenendo conto della necessità di giungere a un livello di stoccaggio più alto possibile". Snam ha già cominciato a lavorare al piano, e avrebbe individuato nel grande impianto di rigassificazione di Barcellona la ‘fonte’ alla quale attingere: si tratta di una struttura nove volte più grande di quella di Panigaglia – l’impianto spagnolo ha una capacità di 800mila metri cubi, contro i 90mila di quello spezzino – e che riceve gnl da più ‘sorgenti’: Stati Uniti, Qatar, paesi dell’Africa, solo per citarne alcune.

Un piano peraltro confermato dallo stesso amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, che nel rilanciare la progettazione del gasdotto Midcat in grado di rendere disponibile il gas ‘spagnolo’ al resto d’Europa attraverso i Pirenei, ha svelato l’avvio di uno studio di prefattibilità per un nuovo gasdotto offshore dalla Spagna all’Italia, annunciando sul breve termine "una pipeline virtuale con un sistema di piccole navi per il trasporto di Lng su nave dalla Spagna al rigassificatore di Panigaglia". Di certo, il nuovo ruolo assegnato dal governo a Panigaglia è destinato a incrementare i traffici per il Golfo: attualmente, dopo i lavori di revamping che hanno interessato uno dei serbatoi, il terminal potrebbe potenzialmente accogliere fino a 90 gasiere all’anno, con una capacità di immissione nella rete pari a circa 10 milioni di metri cubi di gas giornalieri.

Matteo Marcello