Usca: presi in carico oltre 400mila pazienti

Dal primo luglio queste Unità speciali cambieranno nome. Le professionalità restano

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Dal primo luglio le Usca, Unità speciale di Continuità assistenziali chiudono i battenti e aprono le Uca, Unità di Continuità assistenziale. Sparisce, in sostanza, il termine ’speciale’ che era riferito principlamente al Covid. Cosa siano e cosa faranno le nuove Uca non è dato sapere per adesso. Però si sa cosa hanno fatto le Usca in questi due anni di pandemia in Maremma. Dal 23 marzo a oggi hanno preso in carico 41208 persone, di cui 10433 sopra i 65 anni. Inoltre il personale Usca ha svolto 313.462 prestazioni tra visite a domicilio, alberghi sanitari e Rsa ed esami diagnostici. I team Usca , ciascuno composto da un medico e un infermiere, sono stati impegnati in tutta la provincia in un numero che è stato mensilmente adattato alla situazione pandemica, da un massimo di 14 unità nei periodi con il più alto tasso di contagi fino a 4 o 6 in quelli in cui il virus circolava di meno. "Il personale medico e infermieristico Usca ha fatto un grandissimo lavoro – ha commentato Anna Beltrano direttrice del Dipartimento del territorio della Asl TSE – Un’esperienza interessante che ha reso possibile ridurre al minimo i ricoveri ospedalieri garantendo l’assistenza a livello territoriale".