
"Una doccia fredda". Silvio Passini, titolare della discoteca Tartana a Puntone di Scarlino, non nasconde la delusione per lo stop del Governo Draghi alle discoteche. "Sembrava essere stato raggiunto l’accordo per entrare in discoteca solo se muniti di green pass. Poi la marcia indietro che non comprendiamo – dice Passini -. Eravamo pronti a riaprire il 27 luglio e ci eravamo organizzati per garantire la sicurezza". "Ci era venuto incontro anche il sindaco di Follonica Benini – prosegue - con i tamponi gratis per i giovani che volessero andare in discoteca. Stavamo raggiungendo un accordo in questo senso anche con il sindaco di Scarlino ma lo stop ha cambiato tutto. Quando è arrivata la notizia stavo ordinando lo champagne per la riapertura del Tartana". Un danno economico ingente per uno dei locali da ballo più famosi della Toscana. "Sono 18 mesi che a causa della pandemia abbiamo ridotto la nostra attività sia del ristorante che della discoteca – spiega Passini –. Quaranta matrimoni in meno e ora che contavamo di riaprire con il Tartana è arrivato lo stop". Un danno economico anche perché Passini ha investito risorse per riaprire la discoteca che lo scorso anno ha fatto solo 5 serate prima di essere chiusa per il rischio Covid. "Fare manutenzione ad un locale all’aperto è molto più costoso rispetto ad una struttura al chiuso – prosegue Passini –. Ci eravamo organizzati per riaprire con il 50% di capienza e i controlli sul green pass. Avevamo investito nella grafica, nell’organizzazione delle serate e nella predisposizione del servizio di sicurezza. Nonostante le restrizioni avremmo riaperto nel rispetto delle regole". "Con questo stop – spiega Passini – daremo spazio all’abusivismo. E dove c’è abusivismo non c’è sicurezza. Ci sono locali in Italia che mettono musica e i giovani si assembrano per ballare". "Come Assointrattenimento – conclude Passini – chiediamo il rispetto del nostro lavoro e di quanti vi lavorano. Centocinquantamila persone in tutta Italia. Un settore che stanno distruggendo".
Ade