"Un dieci per cento in più sia per i dolci che per il pane"

Coppola: "I problemi, a partire da quello delle bollette, restano. Per questo servono strategie comuni"

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Anche queste vacanze natalizie sono terminate e per qualcuno è tempo di bilanci. Lo è ad esempio per chi "Feste di Natale" è sinonimo di panettoni e altri dolci natalizi. Stando ai primi numeri, per i panificatori maremmani questo Natale pare essere stato più produttivo e a testimoniarlo è Marco Coppola, presidente dei Panificatori di Confartigianato Imprese Grosseto e anche uno dei proprietari del Panificio 900. "Questo Natale è andato bene – commenta Coppola (nella foto) – la produzione è stata migliore rispetto al 2021, secondo le prime stime si può parlare di un 10% in più sia per quanto riguarda i dolci, sia per il pane".

I motivi che hanno portato le persone ha consumare più dolci e più pane sono stati dati dal maggior numero di pranzi e cene consumati a casa, rispetto al 2021 e al 2020 quando le misure anticontagio limitavano assembramenti e cenoni vari. Detto questo, non è detto che più produzione e maggiori vendite vogliano dire margini di guadagno rispetto al 2021.

"Nel nostro caso specifico, di Panificio 900 – prosegue – sicuramente la produzione dolciaria è stata migliore, ma dobbiamo considerare l’aumento dei costi delle materie e soprattutto il caro bollette. Noi siamo passati a pagare una cartella della luce che a novembre 2021 non sfiorava i mille euro, a 8mila euro nello stesso mese del 2022. C’è poi da considerare che questo 2023 si è aperto con un aumento dei costi delle materie prime veramente alto. L’olio di oliva, ad esempio, è passato da 4 a oltre 5 euro al litro in pochi mesi". In questo scenario. i prodotti al banco non hanno subito rilevanti aumenti di prezzi. "Alcuni dolci hanno subito dei piccoli aumenti – spiega Coppola – altri sono rimasti invariati". Il presidente dei panificatori di Confartigianato ricorda che già dalla prossima settimana è in programma un incontro tra i panificatori legati a questa associazione. "L’obiettivo è non farci la guerra tra noi, al prezzo più basso – conclude – ma riuscire a condividere una strategia comune, contro i rincari delle materie prime".

N.C.