
La copertura dell’hotel è implosa
TALAMONE
Un boato sordo seguito dal sollevarsi di una improvvisa nuvola di polvere spostata dal vento di mare. Questa la scena cui, ieri pomeriggio intorno alle 15, hanno assistito i bagnanti che si trovavano al Bagno delle Donne a Talamone dove improvvisamente è crollato il solaio del tetto dell’albergo Capo d’Uomo, struttura ricettiva storica del paesino garibaldino che fortunatamente era chiusa al pubblico. Un luogo molto conosciuto, anche perché negli anni 60 funzionava come balera col nome di Rocky ed era molto frequentato sia dai turisti che dai giovani maremmani di quelle generazioni, e che fa parte della skyline talamonese da quasi 80 anni.
Subito allertati dalla gente e dalla proprietà sono intervenuti i carabinieri ed i vigili del fuoco che si sono trattenuti a lungo per verificare quanto successo nei dettagli, constatando i danni alle opere murarie senza che nessuna persona avesse subito danni. In effetti all’inizio c’era preoccupazione perché l’hotel Capo d’Uomo ha funzionato fino alla scorsa stagione sia come albergo che accoglieva i turisti estivi, ma anche come location per matrimoni ed eventi culturali, visto che la sua posizione è veramente unica: la struttura è fatta a forma di fungo, su due piani, e sia le camere che il parco intorno dominano la scogliera dove si trova il Bagno delle Donne. Un luogo unico che quest’anno, per decisione della stessa società proprietaria, non era stato aperto al pubblico: una scelta che si è rivelata provvidenziale visto che è crollata l’intera parte centrale del colmo del tetto, coinvolgendo tutte le camere sottostanti dove, se ci fossero stati i clienti, ci sarebbero potuti essere seri problemi all’incolumità delle persone.
Sabino Zuppa