Ucciso con una fucilata in testa C’è un uomo accusato di omicidio

Un grossetano di 46 anni è da ieri sera in stato di fermo e si trova nel carcere di via Saffi. E’ stato interrogato per tutto il giorno dagli agenti della Mobile e dal pm Giampaolo Melchionna .

Migration

C’è un fermo di polizia per l’omicidio di Dakir Abdelilah, il marocchino di 22 anni trovato ucciso in una strada vicinale nella zona delle Chiocciolaie la notte di una settimana fa. Le indagini della squadra mobile coordinate dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna sono state rapide e precise. Gli inquirenti hanno indirizzato le loro attenzioni su un uomo di 46 anni di Grosseto che da ieri sera è accusato di aver ucciso lo spacciatore marocchino nei campi di Cernaia. Sarebbe stato lui, secondo l’ipotesi, ad aver sparato con un fucile da caccia in testa, e da distanza ravvicinata, al giovane spacciatore. L’uomo è stato interrogato per tutto il pomeriggio di ieri in questura a Grosseto e adesso si trova in carcere in via Saffi in stato di fermo con l’accusa di omicidio. In una settimana quindi, uno dei delitti più efferati è adesso ad un punto di svolta. Dakir Abdelilah era uno spacciatore, tra l’altro anche molto conosciuto anche dalle forze dell’ordine, che era arrivato in Italia un anno fa e non aveva un lavoro. Quella era una delle sue zone predilette per smerciare droga – di ogni tipo – e nel mondo dello spaccio era molto conosciuto. La polizia, per una precedente soffiata arrivata proprio dai residenti di Cernaia, stava tenendo la zona sotto stretta osservazione ormai da qualche settimana, con intercettazioni e appostamenti.

Non è da escludere che gli accertamenti fatti in questi mesi siano stati decisivi anche per risolvere il caso. Un delitto atroce, dunque, effettuato probabilmente al culmine di una lite per problemi legati al mondo della droga. Da quello che è stato ricostruito infatti pare proprio che chi ha fatto fuoco lo ha fatto con un atrocità pazzesca, uccidendolo con un colpo alla testa. Dopo il fermo di polizia adesso dovrà essere fissato l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice dell’indagine preliminare che si svolgerà, forse già domani, nel carcere di via Saffi.

Matteo Alfieri