
Truffe in aumento a Grosseto. Crescita del 93% in tre anni. Numeri choc: 12mila "vittime"
Il fenomeno delle truffe agli anziani è in forte crescita in Italia e in Toscana e anche su Grosseto si osserva lo stesso trend, con un aumento di truffe e frodi informatiche, che si è registrato soprattutto dopo la pandemia. Lo hanno confermato i risultati dell’indagine condotta nell’ambito di "Over to over-Rafforzare la rete di auto-aiuto per attenuare l’isolamento e la fragilità e per prevenire le truffe agli anziani", il progetto promosso dal Ministero dell’Interno e realizzato grazie all’integrazione del lavoro di Prefettura, Comune, Coeso, con la collaborazione delle forze dell’ordine, Asl e Simurg Ricerche. Su Grosseto si osserva una crescita delle truffe informatiche, tra il 2019 e il 2022 del 93% a livello comunale e del 94% a livello provinciale. Sono 589 le truffe e le frodi informatiche denunciate in città nel 2022 e, di queste, il 17% ha interessato persone con più di 65 anni di età. Proprio per indagare il fenomeno e offrire ai cittadini strumenti per difendersi, il Comune di Grosseto, su impulso della Prefettura e in collaborazione con Coeso e altre istituzioni, ha avviato il progetto "Over to over", con l’obiettivo di prevenire le truffe e aiutare le vittime. Nell’ambito del progetto è stato creato anche un osservatorio permanente sul fenomeno che ha realizzato una prima indagine nel 2021 e una seconda indagine nel 2023, con l’intento di conoscere l’estensione e le caratteristiche delle truffe, monitorare e valutare l’efficacia delle azioni e dare vita a una rete di auto-aiuto. I dati sono stati raccolti attraverso un’indagine telefonica, realizzata tra agosto e settembre su oltre 500 persone e un questionario: più della metà degli anziani intervistati afferma di aver subito negli ultimi anni uno o più tentativi di truffa. Si stima, quindi, che il numero di vittime residenti sul territorio, tra gli over 65, sia di 12mila persone. Dall’indagine condotta emerge che la maggior parte dei reati subìti dalle persone anziane intervistate sono furti nell’abitazione. Quasi un anziano su quattro (il 24%) ha vissuto l’esperienza traumatica di estranei nella propria casa e il 10% dichiara di aver subito furti fuori casa. Al secondo posto nella tipologia di truffe subite, c’è l’attivazione di servizi non richiesti per via telefonica, che ha riguardato il 17% degli intervistati. Il 10% del campione segnala anche altre tipologie di pratiche commerciali aggressive: non sempre si tratta di reati, ma il confine con le vere e proprie truffe è molto sfumato. Nel campo delle truffe, la tipologia più frequente è quella dei falsi incaricati di aziende dei servizi, che cercano di entrare in casa per compiere furti o raggiri: hanno interessato il 7,4% degli anziani. Rispetto alla rilevazione del 2021, si osserva un forte calo delle visite di falsi incaricati: dal 15% al 7%, mentre crescono le truffe online che, insieme a quelle sentimentali, hanno toccato circa il 9% degli intervistati, con una crescita di 3 punti percentuali. Non tutti i tentativi di truffa vanno in porto: complessivamente, hanno provocato danni alla vittima poco meno del 50% degli episodi segnalati, con un picco dell’86% per quello che riguarda i furti e un minimo dell’11% per la visita di falsi incaricati. Inoltre, per questa tipologia di reato, si registra un calo importante dei "colpi" andati a segno, che passano dal 20% del 2021 all’11% del 2023. Non tutte le truffe e i reati subiti vengono denunciati dalle vittime, ma rispetto all’indagine del 2021 si registra un miglioramento anche per quanto riguarda la propensione a denunciare, che cresce di 6 punti percentuali per le truffe tentate e di 10 punti per quelle riuscite. Ma la truffa o il raggiro subito, anche se non riuscito, può provocare pesanti conseguenze per la vittima che tende a colpevolizzarsi e a modificare i rapporti con le altre persone, aumentando così l’isolamento, nocivo per la salute e per l’autonomia della persona anziana. Nell’indagine condotta quest’anno, infatti, si evidenzia come il 26% ritiene che l’esperienza vissuta abbia modificato i rapporti con gli altri, generando diffidenza e sospetto (65%), paura e senso di insicurezza (27%) e in alcuni casi ostilità (8%).
Matteo Alfieri