Tragedia Erasmus in Spagna, il padre di Elena Maestrini: "Ragazze dimenticate"

Lunedì tornerà a protestare, di fronte all’ambasciata spagnola, per chiedere giustizia

Gabriele Maestrini insieme alla figlia Elena

Gabriele Maestrini insieme alla figlia Elena

Gavorrano (Grosseto), 18 marzo 2022 - "Sono trascorsi sei anni dalla tragedia che ci ha colpito. Era il 20 marzo del 2016 quando in Spagna perdemmo le nostre figlie. Nel mezzo ci sono stati tre tentativi vergognosi di archiviazione per quanto è successo da parte di alcuni giudici e soltanto la volontà e la disperazione di noi genitori ha permesso che ciò non avvenisse. La nostra vita si è fermata a quel giorno, ma stiamo continuando la nostra lotta per fare emergere la verità e dare giustizia a loro che sono state condannate senza colpa a rimanere eternamente giovani". Inizia così Gabriele Maestrini, padre di Elena, che da sei anni lotta per avere giustizia dopo il tragico incidente del pullman in Spagna in cui perse la vita sua figlia insieme ad altre 12 studentesse che stavano facendo l’Erasmus.

"Per la terza volta mi ritroverò lunedì davanti all’ambasciata di Spagna a Roma a manifestare in silenzio il nostro dolore e la nostra indignazione per com’è stata portata avanti l’inchiesta in Spagna da parte di alcuni giudici istruttori – aggiunge il padre di Elena –. Non nascondiamo inoltre l’amarezza e la delusione che abbiamo nei confronti di alcune istituzioni pubbliche Italiane che, pur dimostrando vicinanza e solidarietà, non hanno condiviso e affiancato in modo reale e concreto la ricerca di verità e giustizia costituendosi parte civile nel procedimento Spagnolo e istituendo inchieste parallele. L’Italia e l’Europa non possono dimenticare che queste 13 ragazze stavano partecipando all’Erasmus".

Maestrini prosegue: "Il direttore di Erasmus, nella ricorrenza del 2021 ha dichiarato che erano stati traditi i valori del programma. Senza verità e senza chiarezza risultano palesemente traditi e offesi i valori di fratellanza, di amicizia e di speranza". "Ci auguriamo comunque che la nostra determinazione riesca a far emergere in modo inequivocabile le criticità di tale dramma – chiude Gabriele Maestrini – affinché il legislatore possa individuare gli errori compiuti e con il senno di poi applichi quei correttivi affinché migliori la sicurezza dei nostri giovani che continueranno a realizzare esperienze di studio e di vita in una Europa migliore e più sicura. Insieme a noi aiutateci a tenere alta l’attenzione per queste ragazze che purtroppo non ci sono più".