
L'Isola del Giglio (Ap)
Grosseto, 22 agosto 2018 - «Ero girato dall'altra parte ma mia moglie difficilmente si dimenticherà quell'attimo: un'onda gigantesca, più alta della nave, si è abbattuta sull'imbarcazione, ha divelto la porta e mandato in frantumi i finestrini. Poi il panico». Maurizio Giovannini adesso sorride e racconta la tempesta nella quale ha rischiato di morire anche il giornalista Guido Meda. Pure Giovannini insieme alla moglie e ai due figli, di 10 e 7 anni, in vacanza in Maremma da Gambassi Terme, ha rischiato la vita durante il ritorno alla terra ferma dal Giglio. Insieme ad altre 300 persone era a bordo di una delle tre piccole navi da mini-crociere che disegnano itinerari da sogno nelle isole dell'arcipelago. «Siamo usciti dal porto e abbiamo iniziato a ballare – racconta – ma dopo circa venti minuti di navigazione, durante i quali alcune persone si sono anche sentite male perché il mare era davvero molto mosso, è arrivata quell'onda gigantesca nonostante che il comandante ci dicesse di stare calmi».
Giovannini prende fiato e riparte: «L'onda ha divelto quattro tavoli e siamo finiti a terra, sbalzati via come biglie impazzite. La barca si è fermata improvvisamente e le persone, soprattutto i bambini hanno iniziato a urlare. Sembrava un incubo perché entrava acqua da tutte le parti. Diciamo che ci è andata bene perché eravamo anche rimasti incastrati». Fortunatamente la barca, nonostante i danni è riuscita faticosamente a rientrare in rada al Giglio. «Chissà cosa sarebbe successo se la nave si fosse rovesciata – ha proseguito – non voglio neanche pensarci perchè è andato tutto bene. Cosa ho pensato in quei momenti? A mente fredda siamo stati anche incoscenti perché nessuno ha indossato il giubbotto di salvataggio. Il naufragio della Costa Concordia? No. Forse per incoscienza ma non ho pensato nemmeno a quella».
Poi conclude: «Fortunatamente la storia la possiamo raccontare e anche i miei figli adesso sono tranquilli – dice –. Comunque mi meraviglio che persone esperte abbiano decioso di prendere il largo in quelle condizioni. Forse sarebbe stato meglio essere un po' più prudenti». Martedì intanto al Giglio si sono svolte le operazioni di recupero dello yacht preso a noleggio da Guido Meda, il vicedirettore di Sky e telecronista molto noto nel modo dei motori. Anche lui era al Giglio in vacanza con la famiglia, a bordo di uno yacht che è affondato dopo un violento urto contro gli scogli. Con lui a bordo c'erano altre otto persone, tra cui cui cinque bambini. Tanto lo spavento di Meda che ha voluto mandare sui social un messaggio di ringraziamento a chi l'ha soccorso. «Vorrei conoscere le quattro persone mandate da un angelo custode che da riva ci hanno visto affondare tra le onde e hanno chiamato i soccorsi. Se non fosse stato per loro...«, ha scritto sul suo profilo facebook e su twitter.