Teatro Moderno. Vita da single . Disastri comici

Jonathan Canini sul palco con ’Vado a vivere con me’ "Tutta vita reale. Anche le lotte con la lavatrice...".

Teatro Moderno. Vita da single . Disastri comici

Teatro Moderno. Vita da single . Disastri comici

Fare la spesa, cucinare, impostare una lavatrice e impugnare un ferro da stiro. Jonathan Canini oggi alle 21 arriva nel teatro Moderno di Grosseto con ‘Vado a vivere con me’, spettacolo che nasce dai suoi appunti personali, rimessi insieme con Walter Santillo, coautore e regista, in un racconto esilarante in cui il comico toscano ripercorre le vicissitudini con cui si è trovato in prima persona a fare i conti quando quattro anni fa, a ventisei anni, ha lasciato la casa dei genitori.

"C’è molta vita reale – racconta Canini – a partire dalla semplice lavatrice. Che poi è semplice per chi la sa fare. Io ormai compro direttamente tutto di due misure in più così poi mi sta ancora dopo che l’ho lavato".

Piccole storie che sono anche lo specchio dei tempi, ovvero di una generazione che se ne va di casa molto più tardi e si mostra quindi forse un po’ più goffa nell’affrontare certi aspetti della vita adulta, soprattutto quando si è single. "Sicuramente – afferma il comico – ci sono varie ragioni, a partire da quelle economiche. Per vivere da soli ci sono spese, bollette, costi sempre più alti, per cui devi guadagnare bene e a vent’anni è difficile". Ma ci sono anche i personaggi che lo hanno fatto amare dal grande pubblico, a partire dal web, ovvero il Fattone, il Bullo, Pamela. "Sono tutti personaggi che nascono dall’osservazione del quotidiano – racconta il comico – come imitazioni di persone reali, alcune delle quali ormai lo sanno, altre fortunatamente no. È così che ho iniziato. A sedici anni mi esibivo nei circoli e nelle piazze, perché nel paese da dove vengo non c’era molto altro da fare. All’inizio il pubblico era composto prevalentemente da parenti e amici stretti". Che sono poi le persone che hanno ispirato alcuni dei suoi sketch. "Tutti i vernacoli che replico nei miei spettacoli – racconta ancora – sono caricature dei miei parenti, perché ho la fortuna di avere una famiglia variegata e ogni volta che ci ritroviamo mi chiedo come sia possibile che a così breve distanza possano esserci vernacoli così diversi. Purtroppo, non ho parenti grossetani, per cui per imparare un po’ avrei bisogno di ripetizioni".

Riccardo Bruni