Trovata in Maremma una tartaruga verde. Per l'Italia è una rarità

Scoperta eccezionale a TartAmare

La tartaruga verde Nausica

La tartaruga verde Nausica

Grosseto, 1 settembre 2019 - E mentre ancora siamo nel pieno della stagione riproduttiva della Caretta caretta e tutti gli esperti sono impegnati nel monitoraggio, tutela e assistenza alla schiusa dei nidi che mamma tartaruga ci ha voluto regalare in giro per la Maremma, al centro recupero Tartarughe Marine di TartAmare a Marina di Grosseto è arrivata lei, Nausica, una giovane, anzi giovanissima, tartaruga marina speciale. In effetti non si tratta della specie comune che siamo soliti trovare dalle nostre parti, è una Chelonia Mydas, o tartaruga verde, che gli operatori del centro giurano di non avere mai incontrato in diversi anni di attività di recupero se non spiaggiata, ormai morta, e comunque, anche così, rarissime volte.

Nausica invece appare abbastanza vitale, nei giorni scorsi è stata sottoposta a visita medica da parte dei veterinari Andrea Guidoni e Lara Papini e a tutti gli accertamenti necessari. «Adesso – dicono da TartAmare –, ci diranno se sta davvero bene, se la sua cattura accidentale nella rete da posta di un pescatore, che ringraziamo per essersi prodigato a portarle soccorso, non le ha causato conseguenze e se può quindi essere liberata presto in mare. Il ritrovamento di questo animale davanti alla costa maremmana, tra Principina e Marina di Grosseto, è un fatto eccezionale e di grande rilievo dal punto di vista scientifico.

Nausica è già diventata la mascotte del gruppo di tartAmare, i suoi occhioni, il candore del suo piastrone le conferiscono una dolcezza ed una gentilezza infinite, vederla nuotare in una grande vasca che la ospita da soavità e un grande senso di pace e bellezza. «Forza Nausica – ha detto la dirigenza di Tartamare -, da qualunque luogo tu sia arrivata, sbrigati a tornare in forze che vogliamo riportarti presto in questo tuo mare».

TartAmare, inoltre, la società maremmana che gestisce il recupero e la cura delle tartarughe di mare, ha tra l’altro allargato il proprio raggio d’azione: da quando è iniziato il programma di monitoraggio delle tracce e dei nidi di tartaruga marina nell’estate 2017 una nuova pagina della storia naturale della Toscana è stata scritta: diversi i nidi che sono stati individuati e messi in sicurezza e tante piccole tartarughine sono uscite dalla sabbia per raggiungere il mare, a testimonianza che un controllo sistematico ed attento è il primo segno di amore e di tutela e che l’informazione e la divulgazione rimangono gli strumenti più potenti di protezione della biodiversità e dell’ambiente. Due i nidi trovati, per la prima volta, nel Comune di Grosseto: a Marina e a Castiglione. Nidi che sono sotto un monitoraggio costante in attesa delle schiusa delle uova.